Matteo Salvini

23 ottobre 2021: "La proroga per il superbonus 110% al 2023 va prevista anche per le case unifamiliari, così da non escludere i piccoli comuni come denunciato anche dai sindaci".

8 novembre 2021: "Vittoria della Lega per gli italiani. La nostra richiesta di prorogare il superbonus 110% anche per le case unifamiliari, così da non escludere i piccoli comuni, è stata accolta. Bene. Lega al governo significa attenzione e impegno per aiutare, nel concreto, famiglie e imprese, soprattutto in questa fase di ripartenza".

21 dicembre 2021: "Via libera al taglio dell’Irpef e niente tetto Isee per il Superbonus. L’avevamo promesso, l’abbiamo fatto: dalle parole ai fatti".

"Giorgetti? Rinnovare il superbonus è fondamentale, l'edilizia è cresciuta del 15%. Se uno truffa, bisogna prendersela col truffatore".

13 settembre 2022: "La Lega salva le imprese inguaiate dalle criticità del superbonus. Significa che ci saranno certezze per chi compra i crediti. Le aziende respirano, il lavoro riparte: dalle parole ai fatti. Ora avanti tutta contro il caro bollette: è emergenza nazionale, non possiamo perdere tempo".


Giorgia Meloni

17 Settembre 2022: "Pronti a tutelare i diritti del superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie. Sempre dalla parte delle imprese e dei cittadini onesti che si danno da fare per far crescere e migliorare l'Italia".

E questo, sull'argomento, è quanto dichiarava fino a pochissimo tempo fa...


In quest'altro video ecco cosa dicevano Calandrini (FdI) e Giorgetti (Lega Salvini Premier) sul Supebonus in una seduta del Senato:


Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea-Cgil:

"Con il blocco alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura per i bonus edili si perderanno nell'edilizia privata circa centomila posti di lavoro e molte imprese chiuderanno. Questo è un attacco del governo senza precedenti alle imprese più serie, ai lavoratori del settore e alle famiglie più in difficoltà. Se non tornerà sui propri passi e aprirà un tavolo di confronto, metteremo in campo tutte le necessarie azioni di mobilitazione, compreso lo sciopero generale di tutta la filiera delle costruzioni. Inoltre, come hanno denunciato le confederazioni di Cgil, Cisl e Uil, con il depotenziamento dell'obbligo di applicazione dei contratti edili e la liberalizzazione dei livelli di subappalto nel nuovo Codice degli appalti si ridurranno tutele e sicurezza per chi ancora potrà lavorare con il settore pubblico, con più lavoro irregolare e meno sicurezza".

Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl:

"Il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura sui bonus edilizi, compreso il Superbonus, mette a rischio decine di migliaia di aziende e oltre 100mila posti di lavoro. Le prime avvisaglie c'erano già state, perché molti lavoratori lamentavano il ritardo dello stipendio a causa della sempre meno disponibilità liquida delle imprese. Ora con questa scelta il Governo rischia di innestare una vera bomba sociale. Rischiamo di disperdere un patrimonio di professionalità che è fondamentale per il cambiamento del Paese e che è indispensabile per realizzare quanto previsto dallo stesso Pnrr. Bisogna trovare la strada perché parte di questo patrimonio di lavoratori possa essere garantita, anche trovando soluzioni di semplificazione normativa per accelerare le opere del Pnrr. Si rischia di avere una delle più grandi vertenze del lavoro del nostro Paese, con una portata di gran lunga maggiore di quelle che avvengono nei grandi gruppi, che fanno notizia. Il settore ha bisogno di politiche industriali e di lungo periodo, e visto che c'è un governo politico è il momento di affrontare in modo strutturale le politiche del settore e dell'abitare. Bisogna rivedere i bonus garantendo i redditi più bassi e le classi energetiche più basse, considerando anche la densità abitativa dei luoghi di intervento e utilizzando strumenti emergenziali. Per questo è bene che vengano convocati anche i sindacati del settore, perché c'è bisogno di un confronto che tuteli un pezzo del lavoro strategico per il futuro dell'Italia".

Oltre alla crisi delle aziende, va aggiunto anche che del Superbonus, grazie al governo Meloni, adesso potranno usufruire solo coloro che hanno redditi elevati, i ricchi, che potranno così ristrutturare gratis le loro ville, oltretutto anche con i soldi di chi invece del provvedimento non potrà più usufruire, perché non ha un reddito tale che gli permetta di poter scalare i lavori dalla dichiarazione dei redditi.