Istat, ad agosto 2022 l'inflazione cresce del +8,4% rispetto a un anno fa
Il dato congiunturale dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, stimato ad agosto dall'Istat fa registrare un aumento del +0,8% rispetto a mese precedente.
L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+2,4%, anche a causa di fattori stagionali), degli Alimentari lavorati (+1,2%), dei Beni durevoli (+0,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%, anche a causa di fattori stagionali).
L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,1% a +4,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,7% a +4,9%.
Rispetto ad agosto 2021, il dato tendenziale indica una crescita dei prezzi del +8,4%. mentre per il mese passato era stata del +7,9%. A causare tale incremento sono energia elettrica e gas sul mercato libero che producono l'accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, insieme con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l'inflazione a un livello che non si registrava da dicembre 1985,quando fu pari a +8,8%.
L'accelerazione dell'inflazione su base tendenziale si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,9% di luglio a +44,9%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +39,8% a +41,6%; i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +47,9%), e dall'altra a quelli dei Beni alimentaria lavorati (da +9,5% a +10,5%) e dei Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,9% a +8,4%).
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,1% a +11,8%) mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,6% a +3,7%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,5 di luglio a -8,1 punti percentuali).
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,1% a +9,7%), mentre rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,7% a +7,8%).
L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7% per l'indice generale e a +3,5% per la componente di fondo.
Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del +0,8% su base mensile e del +9% su base annua (da +8,4% nel mese precedente).
In passato, l'aumento dell'inflazione era compensato da un meccanismo, se si vuole, perverso: quello della scala mobile. Però, in quel caso, il potere d'acquisto degli italiani, almeno in patria, era salvaguardato. Ma adesso, se questo sarà l'andamento dei prezzi anche in futuro, che cosa potrà accadere?