Dopo esser riuscita a decollare il 5 giugno, con oltre un mese di ritardo rispetto alla data inizialmente indicata a causa di problemi tecnici, e ad agganciarsi con successo alla Stazione spaziale internazionale, adesso la navicella della Boeing, la Starliner, sta avendo problemi anche per il viaggio di ritorno.

La prima data programmata per il rientro era stata fissata per il 14 giugno. Poi, la data successiva è stata indicata al 26 giugno. La NASA ha però ulteriormente rinviato il ritorno sulla Terra della navicella e dei due suoi astronauti, Butch Wilmore e Suni Williams, valutando future opportunità solo dopo le due passeggiate spaziali previste dalla ISS per il 24 giugno e il 2 luglio.

"Ci stiamo prendendo il nostro tempo e seguendo il processo standard del team di gestione della missione", ha affermato Steve Stich, responsabile del programma dell'equipaggio commerciale della NASA. "Starliner si sta comportando bene in orbita, mentre è agganciato alla stazione spaziale".
 
Meglio di nulla. Il guaio è che i problemi riscontrati prima e dopo il lancio e i test aggiuntivi condotti dalla NASA e dalla Boeing non danno certezze su quando esattamente i due astronauti saranno in grado di effettuare il viaggio di ritorno di circa sei ore, facendo sorgere più di qualche perplessità sul programma spaziale di Boeing, che ha speso 1,5 miliardi di dollari in più rispetto al contratto da 4,5 miliardi di dollari stipulato con la NASA per l'avvio del programma che assegna a Starliner il compito di traghettare gli astronauti sulla ISS, compito che la Crew Dragon di SpaceX sta facendo con successo da molti mesi.