Spread su e borsa giù!

Questo è lo slogan che fa godere quanti, per partito preso, vogliono demolire una qualsiasi ipotesi di cambiamento per l'impatto che potrebbe avere impatto sui mercati finanziari.

Non importa se si tratti di ipotesi fasulla, cervellotica o anche solo abbozzata, per i ciarlatani dell'informazione tutto fa brodo per sollevare un polverone.

L’altro giorno un qualche filibustiere ha messe le mani su una stesura provvisoria del contratto di governo, in discussione al tavolo dei tecnici di M5S e Lega, e non ha esitato a passarla a qualche mezzo di informazione.

Senza perder tempo i media cialtroneschi hanno voluto creare lo scoop senza preoccuparsi di accertare che il documento in loro possesso fosse autentico ed approvato.

Purtroppo questo è il rozzo livello di gran parte della informazione che ci viene propinata.

Ma, incredibile a dirsi, accade perfino di peggio!

Ieri sera, 16 maggio, alle ore 24:00 è andata in onda su RAI 3 il programma Linea Notte, etichettato come approfondimento giornalistico dei fatti del giorno.

A condurla in studio Maurizio Mannoni, di così comprovata fede renziana da comportarsi come se fosse "on air" dalla TV Nazareno e non dal servizio pubblico, nonostante sia lautamente retribuito dalla RAI con i soldi di tutti noi.

Naturalmente, secondo usanza gli ospiti della trasmissione sono scelti per assecondare l’orientamento e le conclusioni che il conduttore intende dare al dibattito, per cui difficilmente in studio sono ospitate persone che non siano allineate al pensiero del conduttore.

Ma veniamo alla puntata di ieri sera.

Al primo punto della scaletta la bozza del contratto di governo, approvato e reso pubblico dal gruppo di lavoro poche ore prima, ore 19:00 del 16 maggio 2018.

L'obiettivo era chiaramente quello di contrastare e ridicolizzare i contenuti della bozza.

Sin dai primi minuti, infatti, è affiorata la malafede del conduttore che ha proposto ai suoi ospiti di commentare un punto della minuta trafugata e quindi priva di qualsiasi significato ed oramai priva di valore anche giornalistico.

Il punto proposto era quello in cui si faceva cenno ai 250 miliardi di buoni del tesoro italiani giacenti nelle casse della BCE, ma ai quali non si fa alcun cenno nella bozza approvata poche ore prima dal gruppo di lavoro.

Mi domando: possibile che le redazioni giornalistiche RAI alle ore 24:00 non avessero ancora presa visione ed analizzata la bozza del contratto approvata, bozza che qualunque cittadino era stato in grado di leggere in internet già alle ore 19:00 ?

Se la risposta è negativa allora è evidente che, ancora una volta, l’obiettivo di Mannoni fosse solo quello di innescare una inutile polemica sul nulla, approfittando della mancanza di un contradditorio.

Dopo aver esaurita la disputa sui 250 miliardi, la discussione si è focalizzata sul 3° capoverso del capitolo 19, “Riforme istituzionali, autonomia e democrazia diretta”: capoverso nel quale per “contrastare il sempre crescente fenomeno del trasformismo” si ipotizza una revisione del vincolo di mandato per i parlamentari.

In studio, per decine di minuti, si è scatenato il dibattito sulla legittimità costituzionale di far decadere da parlamentare colui che votasse contro la linea dettata dal partito.

Mi sono chiesto: ma Mannoni ed i suoi ospiti ci sono o ci fanno?

Il conduttore ha mai sentito parlare di “trasformismo parlamentare”, cioé di parlamentari che cambiano casacca zompando da un partito all'altro?

Dopo anni come giornalista del servizio pubblico RAI sa cosa sia il trasformismo parlamentare, o non lo ha ancora capito?

Oppure è il Nazareno che gli ha raccomandato di non toccare l’argomento “trasformismo” perché al partito potrebbero far comodo i trasformisti

Naturalmente, per contro, Mannoni si è guardato bene dal citare, ad esempio, il 2° capoverso dello stesso capitolo 19, dove si ipotizza la “drastica riduzione del numero dei parlamentari: 400 deputati e 200 senatori”, oppure l’ultimo capoverso del capitolo 18 nel quale si propone di assegnare la pensione di cittadinanza pari ad € 780 ai pensionati che percepiscono attualmente un assegno di importo inferiore.

Già, ma non era possibile ridicolizzare questi punti del contratto di governo come gli aveva chiesto il Nazareno, per cui meglio far finta di niente, non parlarne ed augurare la buonanotte ai telespettatori.