Qual è il più acerrimo nemico dell'Europa? Gli Stati Uniti!
"Intendiamo intraprendere ulteriori attacchi e ulteriori azioni per continuare a inviare un chiaro messaggio che gli Stati Uniti risponderanno quando le nostre forze verranno attaccate, quando la nostra gente verrà uccisa".
Questo è quanto ha detto domenica in una intervista alla NBC il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, a giustificazione degli attacchi effettuati negli ultimi due giorni dagli americani contro gruppi sostenuti da Teheran in Iraq, Siria e Yemen, dove Stati Uniti e Gran Bretagna hanno colpito 36 obiettivi Houthi, che a loro volta hanno già annunciato che risponderanno anche contro i mezzi che parteciperanno alla missione Aspides, viste le minacce lanciate all'Italia.
Quindi, la domanda conseguente è come si può credere che gli Stati Uniti vogliano realmente che il conflitto in Medio Oriente non si allarghi - come dicono - andando poi a bombardare a tappeto, utilizzando i B-1 Lancer, movimenti filoiraniani?
Contemporaneamente, supportano il genocidio in atto a Gaza tentando di finanziare Israele che lo mette in atto con oltre 14 miliardi di dollari.
Inoltre, hanno favorito e applaudito l'allargamento della Nato a Svezia e Finlandia, approfittando della guerra in Ucraina, in relazione alla quale gli Usa hanno una bella fetta di responsabilità... una responsabilità che risale al 2014.
Gli Stati Uniti, grazie alla colonizzazione culturale dell'Europa nata con le migrazioni di inizio 900 e poi deflagrata alla fine della seconda guerra mondiale, vengono considerati dagli europei come loro alleati e paladini di giustizia e libertà.
Ma è vero che gli Stati Uniti sono - soprattutto negli ultimi anni - alleati dell'Europa, ammesso che lo siano stati in passato?
La Nato viene spacciata come ombrello difensivo del vecchio continente. In realtà, soprattutto dopo il crollo dell'Unione Sovietica, è il mezzo per Washington di avere basi operative e logistiche a ridosso di Medio Oriente e Asia, per controllare più facilmente e rapidamente quelle zone di mondo.
Dopo non aver fatto nulla (dal punto di vista politico) per evitare il conflitto in Ucraina, l'amministrazione Biden ha fatto di tutto perché si creassero le condizioni perché tale conflitto potesse prolungarsi il più possibile, tanto da incancrenirsi come sta avvenendo adesso. Qualcuno si è chiesto il perché Washington non abbia fin da subito fornito a Kiev le armi necessarie per evitare l'invasione russa dell'Ucraina a est e a sud? Le uniche armi fornite in abbondanza agli ucraini sono state javelin e stinger, utili per fermare l'avanzata su Kiev dal nord, dove foreste, laghi e acquitrini non permettevano l'uso di artiglieria pesante come nel Donbass e negli oblast a nord della Crimea, conquistati da Mosca in poche settimane. Successivamente, Washington ha poi fornito a Zelensky tutte le armi richieste all'inizio, ma solo quando queste erano necessarie a fermare l'ulteriore avanzata dei russi. Curioso.
Così, adesso, in Ucraina si profila un conflitto senza possibilità che vi siano vinti e vincitori e che potrebbe durare anni.
Un guaio per gli Stati Uniti? No. Il guaio è solo per l'Europa, perché la Russia era un partner commerciale ideale per il vecchio continente, perché forniva energia e acquistava qualsiasi prodotto arrivasse dall'Europa. L'attuale recessione in Germania, che presto si estenderà all'Italia per ragioni di fatto visto che siamo fornitori di componentistica per le aziende di quel Paese, è una delle conseguenze pratiche del conflitto in Ucraina.
E perché gli Stai Uniti non vengono danneggiati? Perché gli Stati Uniti non hanno mai avuto rapporti di scambio con Mosca, se non quelli relativi al possibile reciproco invio di testate nucleari! La guerra in Ucraina, mentre per l'Europa è una iattura, per gli Stati Uniti è un'opportunità. Finanziare Kiev, per una nazione che spende metà del suo Pil per sostenere un proprio esercito che è pronto a combattere in ogni parte del mondo, è una goccia nel mare e, oltretutto, un'opportunità di sviluppo duplice. Infatti, da una parte fa crescere/stabilizza l'occupazione in America finanziando la produzione di armi e tutta l'industria necessaria a quel settore e dall'altra mette in sempre maggiore difficoltà un concorrente come l'Europa che, più che dureranno i conflitti nel proprio cortile, più continuerà ad essere in crisi.
La guerra in Medio Oriente, per Washington e il Regno Unito post Brexit, sono un'ulteriore occasione per mettere in ginocchio l'Unione europea ed è per questo che cercano in ogni modo possibile e immaginabile qualsiasi mezzo perché il conflitto regionale in atto già adesso possa essere "formalizzato", in modo da aumentare i problemi già esistenti nel vecchio continente, per metterlo ulteriormente in ginocchio.
L'aspetto grottesco è che tutto questo è facilmente leggibile da chiunque, ma gli unici che non se ne stanno accorgendo sono i leader dei Paesi europei e i loro rappresentanti a Bruxelles che parlano di Washington come di un alleato, mentre Washington sta sistematicamente sgretolando economicamente, e di conseguenza politicamente, il progetto di Europa comune.
Pertanto, non c'è speranza che la classe politica attuale, oltretutto sempre più imbevuta di nazionalismo (che sconfina anche nel nazifascismo), si possa accorgere dei propri errori, tanto che la fino a ieri neutrale Svezia invita i cittadini a "prepararsi mentalmente per la guerra", il ministro degli esteri lituano dichiara che "non esiste uno scenario in cui l'Ucraina non vinca la guerra e le cose finiscano bene per l'Europa»", la Polonia - che già destina alla difesa il 4% del proprio Pil - sottolinea come a questo punto nessuno scenario possa essere escluso e il ministro della Difesa Crosetto parli di minaccia ibrida globale, proponendo tra l'altro di creare una riserva militare e la produzione di più carri armati.
Ma come è possibile essere così ottusi e ciechi di fronte a realtà tanto semplici da comprendere?