Il test del DNA fetale è un test di screening prenatale non invasivo di ultima generazione che individua la percentuale per cui il feto può essere affetto da un’alterazione nel numero o nella struttura dei cromosomi. Spesso infatti lo stato di salute del proprio bambino è fonte di preoccupazione per una gestante. Conoscere e monitorare la salute del bebè permette di vivere una gravidanza più serena. Infatti, su consiglio del proprio ginecologo, la futura mamma può sottoporsi a esami di diagnosi o di screening prenatale.

Cosa sono i cromosomi? Si tratta di strutture formate da DNA e proteine che sono racchiusi nel nucleo delle cellule e hanno il compito di trasmettere l’informazione genetica. I cromosomi umani sono 23 e si trovano in coppie. Se un cromosoma è interessato da una modificazione nella sua struttura o ci sono più o meno di 23 coppie di cromosomi si parla di anomalie cromosomiche

Le anomalie numeriche si verificano quando un soggetto ha una o più copie di un cromosoma, oppure ne manca uno (in questo caso si parla di “monosomia”). Esempi di difetti a carico del numero dei cromosomi sono la Sindrome di Down (in cui il cromosoma 21 è presente tre volte), la Sindrome di Edwards o Trisomia 18, e la sindrome di Patau[1].

Le anomalie strutturali sono invece causate dalla rottura di uno o più cromosomi durante la divisione cellulare e provocano la perdita di materiale genetico. Nello specifico per anomalie strutturali si intendono traslocazioni, duplicazioni o delezioni e microdelezioni

Nelle delezioni viene a mancare un segmento cromosomico maggiore di 5 Megabasi. Queste condizioni sono rare; un esempio di delezione cromosomica è la sindrome di Turner. Questa sindrome colpisce soprattutto gli individui di sesso femminile ed ha un’incidenza di circa 1/2.500 femmine nate, ma in oltre il 95% dei casi questa sindrome provoca aborto spontaneo[2]. Nel 50% dei casi il soggetto ha 45 cromosomi e una sola copia del cromosoma X. Il restante 50% invece, presenta delezione del braccio corto di uno dei due cromosomi X o sono presenti difetti strutturali a carico di uno dei due X[2].

Le microdelezioni sono anomalie genetiche causate dall’assenza di un tratto cromosomico di piccole dimensioni (minore di 5 Megabasi) con conseguente perdita di informazione genica[1].

 

Queste mancanze causano sindromi di importanza clinica variabile in base al cromosoma coinvolto, alla regione cromosomica interessata e alle relative dimensioni.

La Sindrome di Prader-Willi è causata da una microdelezione nel cromosoma paterno 15q11. L’aspettativa di vita dei soggetti affetti è ridotta in quanto la malattia causa ipotonia, alimentazione difficoltosa e ritardo di crescita. Inoltre, nell’adolescenza i pazienti hanno maggior rischio di sviluppare obesità e ipogonadismo, disabilità intellettiva e manifestare comportamenti ossessivocompulsivi[1,3].

La Sindrome di DiGeorge invece, (anche conosciuta come anomalia di DiGeorge, sindrome velocardio-faciale, sindrome della borsa faringea, aplasia del timo) è un'altra anomalia causata da microdelezione (in questo caso in 22q11.21) che comporta ipoplasia o mancanza di timo e paratiroidi, anomalie cardiache e aspettativa di vita ridotta rispetto alla norma[1,3]. La monosomia 5p o sindrome del 'Cri du chat' è una malattia da microdelezione caratterizzata da segni clinici come il pianto acuto monotono (da cui la malattia prende il nome), microcefalia, sella nasale ampia, anomalie dei dermatoglifi e grave ritardo psicomotorio e mentale[1,4] La Wolf Hirschhorn è causata da una delezione in 4p16. Le manifestazioni cliniche della Wolf Hirschhorn comprendono ritardo nella crescita e nello sviluppo motorio, ritardo intellettivo e aspetto caratteristico del volto (a “elmo di guerriero greco”)[1].

Dunque, come si può evincere, delezioni e microdelezioni sono alla base dello sviluppo di numerose anomalie cromosomiche anche gravi. Per questo motivo, eseguire un test di screening prenatale può fare la differenza. Il test del DNA fetale è un esame che può essere svolto molto precocemente, già dalla 10° settimana di gestazione. Il test è estremamente sicuro e ha un tasso di affidabilità del 99,9%, nel rilevare l’eventuale presenza di sindromi causate da delezioni, microdelezioni e altre anomalie cromosomiche. Il test del DNA fetale non solo permette di individuare la presenza delle principali anomalie numeriche, ma anche di microdelezioni tra cui quelle scatenanti la Sindrome di Cri-du-chat, di Di George, di Wolf-Hirschhorn. 

Il tuo ginecologo valuterà il tuo rischio nell’avere un figlio affetto da tali anomalie e ti saprà guidare nella scelta del test prenatale più adatto.

A cura di Ufficio Stampa Sorgente Genetica

 

Fonti:
1. msdmanuals.com
2. Manuale di pediatria, di T. Lissauer, W. Carroll; 2018
3. orpha.net
4. Learning About Cri du Chat Syndrome. National Human Genome Research Institute (NHGRI). April 18, 2013