Al Teatro Quirino in Roma andrà in scena BUONI DA MORIRE di Gianni Clementi
Dal 3 al 15 maggio 2022 al Teatro Quirino in Roma andrà in scena BUONI DA MORIRE di Gianni Clementi per la regia di EMILIO SOLFRIZZI. Gianni Clementi (Roma1956) ha scritto diversi testi teatrali messi in scena in Italia e all’estero: Maligne Congiunture, Il Cappello di carta, Una volta nella vita, Alcazar, La tattica del gatto, La Spallata, Calcoli, Le Belle Notti, Grisù, Giuseppe e Maria, Ben Hur, Sugo Finto, L’Ebreo, Per fortuna è una notte di luna, Ladro di razza, L’ultimo volo, Nemici come prima, Finché vita non ci separi, Fausto e gli sciacalli, Barberia, Donnacce, Per questo mi chiamo Giovanni, Lo Sfascio, Colpo basso, Finis Terrae, I suoceri albanesi, Romeo l’Ultrà e Giulietta l’Irriducibile, Le Signorine.
In BUONI DA MORIRE, una coppia borghese, lui cardiochirurgo, lei moglie in ansia per un figlio allo sbando, decidono di passare una Vigilia di Natale diversa, unendosi a dei volontari che portano dei viveri e altri generi di conforto ai vari barboni sparsi sui marciapiedi o sotto i colonnati della città. Il loro rapporto evidentemente stanco, annoiato sembra ritrovare in quella notte gratificazione e linfa vitale . E la coppia sembra riscoprire un modo nuovo di condividere le cose semplici, ma fondamentali della vita: fratellanza, compassione, solidarietà. Parole quasi dimenticate, bypassate da vite frenetiche, da stress, da corse sfrenate verso effimeri successi.
Una riflessione sull’auspicabile predisposizione alla bontà d’animo, alla gentilezza, alla tolleranza, che quasi sempre cozza con l’istinto animale alla lotta senza quartiere, alla sopraffazione dell’altro. L’esperienza induce quindi la coppia a una riflessione più ampia sul senso stesso della vita e a provare, per la prima volta dopo tanto tempo, una strana sensazione di appagamento. Essere buoni non è poi così difficile. È con questo sapore che Emilio e Barbara si coricano e, probabilmente, dopo tanto tempo tornano a fare l’amore.
Al mattino seguente, il giorno di Natale, il campanello di casa squilla. Sulla porta Ivano, cinquantenne, decisamente alticcio, con tanto di dreadlocks e abbigliamento sudicio. Ivano è un vecchio compagno di classe di Emilio e Barbara ed ha rintracciato l’indirizzo perché un biglietto da visita di Emilio è inavvertitamente caduto dal suo portafogli. Fuori sta scendendo la sera e una tempesta di neve sta spazzando la città. È la dura realtà a bussare la mattina di Natale al portone di Emilio e Barbara. Ma quelle nocche sporche di grasso e puzzolenti di alcool da pochi soldi bussano per la prima volta davvero anche alle anime della coppia borghese e “politically correct”. Non è più solo una digressione esistenziale quella che hanno davanti ai loro occhi. C’è da prendere una decisione e il divano Chesterfield da migliaia di euro sembra impallidire di fronte a quell’ammasso di stracci pestilenziali!