Al San Gerardo di Monza la Rottapharm ha iniziato la sperimentazione del vaccino anti-Covid italiano, E-Vax . Il vaccino utilizza una piattaforma a Dna e viene somministrato con un elettroporatore che fornisce una mini scossa elettrica e permette al frammento di Dna di penetrare nelle cellule.
L'azienda brianzola è una delle tre aziende italiane coinvolte nelle verifiche dell’efficacia sull’uomo di un vaccino italiano e, nella fase di sperimentazione collaborerà con il Politecnico di Milano.
Aspetti positivi di e-Vax sono la conservazione, che prevede temperature appena inferiori agli 8 gradi, e una possibile elevata adattabilità alle varianti del virus, come evidenziato nel corso di un’intervista a Repubblica dal direttore della clinica malattie infettive del San Gerardo, Paolo Bonfanti:
“Si tratta di un farmaco che potrà rivelarsi molto importante in futuro, perché sarà possibile modificarlo con semplicità, adattandolo alle nuove varianti”.
Le altre strutture interessate al progetto sono l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli e l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Marina Cazzaniga ha spiegato:
«Ad agosto abbiamo lanciato un appello per trovare volontari per la Fase 1 e 2 - e hanno risposto in più di 1.300. Il ragazzo selezionato come “soggetto sentinella” ci ha colpito per la forte motivazione che ha dimostrato per sostenere la ricerca».
Durante la Fase 1 saranno testate 4 dosi diverse di vaccino: «Si parte con 0,5mg attenderemo due giorni per valutare eventuali effetti collaterali e quindi si procederà con altri due volontari, anch’essi osservati per due giorni, per concludere con gli ultimi 3 volontari. Dopo i 6 soggetti sentinella potranno essere vaccinati gli altri 14 volontari della prima coorte e partirà la sperimentazione anche negli altri due centri ricerca coinvolti: lo Spallanzani di Roma e l’Irccs Pascale di Napoli».
Nella cosiddetta ‘Fase 1’, il vaccino anti-Covid italiano sarà somministrato a un gruppo di 80 volontari sani, divisi in 4 gruppi. Nella successiva Fase 2 saranno, invece, coinvolte 240 persone.
«Sono particolarmente lieta – ha sottolineato in una nota la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti – dell’odierno avvio della ‘Fase 1’ di sperimentazione del vaccino italiano a Dna contro il Covid 19, che vede protagonisti l’ospedale San Gerardo di Monza, con il suo Centro di Ricerca di Fase 1, insieme all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, oltre alla collaborazione di Rottapharm Biotech.Il San Gerardo di Monza – ha proseguito Moratti – sarà responsabile del trattamento dei volontari della prima fase di sperimentazione. E, quindi, della verifica dei risultati preliminari di un vaccino sviluppato interamente in Italia. Un vaccino frutto del lavoro di squadra di un consorzio di altissimo livello scientifico di prestigiosi centri clinici nazionali».