A chi è anche vagamente interessato alle cose della politica, non può esser sfuggito quanto un partito pubblicizzi un qualsiasi pur minimo successo in relazione a ciò che ha fatto. Ancor di più questo accade quando un partito sostiene il governo di un Paese e ne costituisce la maggioranza.

Ne abbiamo prova giornalmente grazie alla comunicazione del Partito Democratico che ci elenca ogni tipo di successo ottenuto dal governo e, di conseguenza, dal partito... anche quando questo è classificabile con un misero zero virgola uno.

Per tale motivo, non possiamo non notare anche quanto avviene in senso opposto. Così, se il risultato non è positivo la notizia non esiste, anche nel caso in cui sia rilevante.

Ne abbiamo avuto prova con la pubblicazione del giudizio degli analisti di Moody's sui titoli del debito pubblico italiano. Venerdì, chiusa la borsa, Moody's ha mantenuto a Baa2 il rating sui titoli italiani, aggiungendo che mantiene negative le previsioni sul nostro Paese anche per il futuro.

La notizia, per la comunicazione del Partito Democratico, non era adatta a promuovere l'immagine del governo, quella del partito e quella del suo segretario... pertanto è stata completamente ignorata, anche dall'organo di informazione del PD.

Niente di strano, per carità... ma è sempre una curiosità da annotare in relazione a chi fa della condanna delle fake news e delle post verità una specie di vangelo da seguire.

Il motivo per cui la notizia non doveva esser pubblicata non è solo per il fatto che sia negativa in sé, ma anche per i motivi da cui scaturisce il giudizio negativo: debito pubblico alto, riforme da completare, instabilità politica relativa all'esito delle prossime elezioni.

Tutti argomenti a cui il PD non può certo sottrarsi. Nella propaganda che ci viene imposta giornalmente dal PD e ribattuta dai giornali con enfasi si sottolinenao i successi delle riforme fatte dal governo Renzi. Ma Moody's ricorda che queste riforme hanno finito per riformare ben poco visto che il debito pubblico non è sceso, anzi è pure aumentato.

Ma ciò non è dovuto ad una calamità del destino cinico e baro. Semplicemente, come opposizioni e sindacati hanno più volte fatto notare, Renzi ha chiamato riforme ciò che in realtà erano regalie, spesso elettorali, che hanno drenato risorse per effettuare investimenti e riforme vere che avrebbero avuto minor impatto nel breve periodo, ma i cui risultati si sarebbero però visti già nel medio termine. Ma chi "ragiona", per modo di dire, in termini elettorali questo non lo capisce e non lo vuole capire.

E che dire della legge elettorale che PD e destre stanno "contrattando" in questi giorni nelle Commissioni di Camera e Senato? L'ennesimo mercato per assicurarsi seggi a discapito di rappresentanza e governabilità.

Il giudizio, alla vigilia delle elezioni, su quanto è stato fatto dal nostro Paese è stato negativo per Renzi e per il PD, che non possono neppure appellarsi al fatto che quelli di Moody's siano al servizio del Movimento 5 Stelle. Pertanto, silenzio! Non facciamolo sapere in giro!

Ma chi acquista, o dovrebbe acquistare, i titoli di Stato italiani non si affida solo alla comunicazione del PD e neppure a quella dei media del nostro Paese che, a questa notizia, non hanno dato certo grande risalto e se lo hanno fatto hanno cercato di mascherarla sottolinenado che, comunque, l'agenzia di rating ha valutato positivamente la crescita del Pil. Come se questo risolvesse tutto!