Nel decreto dignità, ancora in discussione alla Camera, Luigi Di Maio para di stop alla precarietà, di una guerra senza quartiere al precariato.

Ecco in che modo.

Con la nuova legge, i contratti a termine avranno un massimo di 24 mesi, quelli senza causale passeranno da 36 a 12 mesi, mentre le possibili proroghe saranno ridotte da 4 a 5 anni. Infine, la nuova legge prevede un aumento del 50% dell'indennizzo peri lavoratori licenziati senza giusta causa.


Questo è ciò che Di Maio pubblicizza per ridare dignità al lavoro. Ma nel progetto definitivo di Di Maio è prevista anche la reintroduzione dei voucher in agricoltura e nel turismo. Anche se ciò da Di Maio non viene ricordato. E, pertanto, Di Maio non ci fa sapere come tale iniziativa possa coincidere con il ridare dignità al lavoro.

Una domanda cui vorrebbero trovare risposta anche i sindacati che, pure giovedì, hanno continuato la loro protesta davanti al Parlamento.

In più, in giornata vi è stato anche un flash mob davanti al Pantheon, promosso dalla Cgil, a cui ha partecipato Susanna Camusso.

«Quella sui voucher - ha dichiarato il segretario della Cgil - è una scelta di ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro, una scelta che tradisce le numerose promesse fatte dalla politica.

Un’idea di lavoro senza qualità in settori che, invece, avrebbero bisogno di un grande processo di qualificazione, a partire da consistenti investimenti.

Il Parlamento abbia un sussulto di orgoglio, non voti forme di precarietà. Ribadiamo che un decreto che nasce con l’ambizione di chiamarsi dignità, ma che ha come effetto la precarizzazione, non ha nessun titolo per chiamarsi così.

Se questa norma verrà tradotta in legge, ricominceremo a contrastarla esattamente come abbiamo fatto negli anni scorsi.»