Cronaca

Covid al 19 giugno, stabile l'andamento del contagio anche se vi sono alcuni segnali di allerta

Al 19 giugno, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 238.011, con un incremento rispetto a ieri di 251 nuovi casi.

Il numero totale di positivi è di 21.543, con una decrescita di 1.558 nelle ultime 24 ore. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 14.045 in Lombardia, 2.178 in Piemonte, 1.219 in Emilia-Romagna, 582 in Veneto, 423 in Toscana, 249 in Liguria, 988 nel Lazio, 560 nelle Marche, 125 in Campania, 255 in Puglia, 56 nella Provincia autonoma di Trento, 150 in Sicilia, 85 in Friuli Venezia Giulia, 407 in Abruzzo, 75 nella Provincia autonoma di Bolzano, 17 in Umbria, 30 in Sardegna, 4 in Valle d'Aosta, 34 in Calabria, 53 in Molise e 8 in Basilicata.

Tra i positivi, 161 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 7 pazienti rispetto a ieri, 2.632 sono ricoverati con sintomi, 235 in meno, e 18.750 persone sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Il numero complessivo di dimessi e guariti sale invece a 181.907, con un incremento di 1.363 rispetto a giovedì.

Oggi i deceduti sono 47 e portano il totale a 34.561. 


Il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione da SARS-CoV-2 in Italia è complessivamente positivo, ma con alcuni segnali di allerta, che richiedono il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico.

Di seguito la nota del ministero della Salute con l'analisi dei dati del monitoraggio relativo al periodo 8-14 giugno a cura di Istituto superiore di Sanità, Ministero della Salute e Cabina di regia.

Punti chiave
L'analisi dei dati è relativa al periodo 8-14 giugno 2020, successivo alla terza fase di riapertura avvenuta il 3 giugno 2020. Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione 2-3 settimane prima, ovvero nell'ambito della seconda fase di riapertura (tra il 18 maggio e il 1 giugno 2020). Alcuni dei casi identificati tramite screening, tuttavia, potrebbero riferirsi a periodi precedenti.

Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione da SARS-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg (periodo 8/6-14/6) di 6.03 per 100.000 abitanti. Tuttavia, a livello nazionale, si osserva un lieve aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, riscontrato sia nel flusso di sorveglianza coordinato dal Ministero della Salute e pubblicato sul sito della Protezione civile, sia nel flusso di sorveglianza coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità. Persiste l'assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali.

In alcune realtà regionali, continua ad essere segnalato un numero di nuovi casi elevato. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante.
In tutta la Penisola sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente, con casi in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio in diverse Regioni/PPAA. Si conferma un Rt<1 a livello nazionale e quasi nella totalità delle Regioni/PPAA.

Sebbene tale riscontro possa essere in parte da attribuire alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, questi segnali non devono essere sottovalutati in quanto evidenziano come l'epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa e come la situazione epidemiologica sia estremamente fluida.
È essenziale mantenere elevata l'attenzione e continuare a rafforzare le attività di "testing-tracing-tracking" in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l'epidemia. È anche fondamentale mantenere elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull'importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico.

Conclusioni
Le misure di lockdown in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell'infezione da SARS-CoV-2 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni/PPAA. La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente alla seconda fase di transizione, è complessivamente positiva ma con alcuni segnali di allerta relativi alla trasmissione.

Questo descrive una situazione epidemiologicamente fluida che richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico.

È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l'isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche.

Autore Rino Mauri
Categoria Cronaca
ha ricevuto 410 voti
Commenta Inserisci Notizia