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Sicilia, s’allarga la protesta degli enti locali contro i provvedimenti del governo Conte

Si allarga a macchia d’olio la protesta degli amministratori locali siciliani contro le misure prese dal Governo nazionale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: oltre ai settanta primi cittadini iniziali, aderiscono altri Sindaci dell’Isola, che fanno arrivare l’asticella a quota 96, ma soprattutto hanno aderito Assessori, Presidenti dei consessi civici e Consiglieri comunali di tutta la Sicilia.

Sono adesso 265 i firmatari del documento lanciato la scorsa settimana, posizione, che ora dopo ora sembra ulteriormente consolidarsi grazie anche alla posizione critica espressa a livello nazionale dal presidente dell’ANCI Decaro, che proprio ieri ha abbandonato polemicamente i lavori della conferenza unificata, dopo aver richiesto cinque miliardi per i Comuni.

“Abbiamo aperto all’adesione degli Assessori e dei Consiglieri comunali - spiega Matteo Francilia, Sindaco di Furci Siculo e primo firmatario del documento - per le numerose richieste ricevute, ma soprattutto per dare un’idea di compattezza e trasversalità di questa posizione negli enti locali. Al momento abbiamo 265 sottoscrizioni, ma contiamo di averne altre ancora. Il nostro documento si avvia a diventare un documento dei Comuni e non soltanto dei primi cittadini”.

Il documento, che sarà inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, definisce i provvedimenti governativi “illusori e palesemente insufficienti” e mette nero su bianco proposte di ordine finanziario di aiuto ai Comuni, una richiesta di potenziamento dei servizi sociali, dei poteri ai primi cittadini per il controllo dell’ordine pubblico e una decisa azione di semplificazione amministrativa.

Autore Foti Rodrigo
Categoria Politica
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