Le banche centrali guardano con molta attenzione alle ultime mosse annunciate dai produttori di petrolio.
p>La decisione di tagliare la produzione infatti rischia di spingere ancora più verso l'alto i prezzi del barile di quello che riprenderà ad essere nuovamente oro nero, e di innescare così un nuovo rialzo dell'inflazione a livello globale.
Le uniche a sorridere sono le compagnie petrolifere che potranno migliorare i loro già elevati livelli di redditività.
Con le più recenti decisioni il taglio produttivo si aggira di poco sotto il 4% per mantenere il prezzo di riferimento non al di sotto degli 80 dollari. Questo però farà sì i prezzi di riferimento alla pompa, considerando le normali oscillazioni dei mercati possano innescare una nuova impennata dei prezzi al consumo, minando gli interventi fatti finora dalle banche centrali per abbassare l'inflazione.