Nella settimana in valutazione (11/1/-17/01/2021), si osserva una lieve diminuzione della incidenza nel Paese (145,20 per 100.000 abitanti). La diminuzione dell'incidenza è avvenuto nonostante l'estensione dal 15 gennaio della definizione di caso.
L'incidenza in decrescita, tuttavia, è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate.
Punti chiave:
Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 11 gennaio 2020 - 17 gennaio 2021. Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione nella terza decade di dicembre e l'inizio di gennaio.
Si osserva una lieve diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (339,24 per 100.000 abitanti, 04/01/2021-17/01/2021, vs 368,75 per 100.000 abitanti, 28/12/2020-10/01/2021, dati flusso ISS). Sebbene questa settimana il dato di incidenza settimanale non sia pienamente confrontabile con la settimana scorsa (estensione dal 15/1/2021 della definizione di caso a test antigenici rapidi secondo i criteri definiti nella circolare dell'8 gennaio 2021), si evidenzia una diminuzione dell'incidenza, nonostante siano stati inclusi casi diagnosticati con solo test rapido antigenico.
L'incidenza è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate. Nella settimana di monitoraggio rimane molto alta l'incidenza nella Provincia Autonoma di Bolzano (309,54 per 100.000 dall'11 al 17/1).
Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2020, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85– 1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita.
Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell'Rt riportato si rimanda all'approfondimento disponibile sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).
Questa settimana si osserva un miglioramento del livello generale del rischio, sebbene siano ancora nove le Regioni/PPAA a rischio alto secondo il DM del 30 aprile 2020 o ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Complessivamente, sono quattro le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio alto (vs 11 la settimana precedente), 11 con rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei con rischio basso. Due Regioni/PPAA (Sicilia e Puglia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno.
Una Regione (Umbria) e una Provincia Autonoma (Bolzano) sono state classificate a rischio Alto per la terza settimana consecutiva; questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.
Sono 12 le Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca intorno alla soglia critica (30%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.636 (12/01/2021) a 2.487 (19/01/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 23.712 (12/01/2021) a 22.699 (19/01/2021). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza impongono comunque misure restrittive.
Si osserva una diminuzione delle allerte di resilienza riportate dalle Regioni/PPAA, con 13 Regioni/PPAA senza allerte segnalate (vs 10 la settimana precedente). Questa settimana una Regione (Sicilia) ha riportato molteplici allerte di resilienza.
Si osserva una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (33.339 vs 39.970 la settimana precedente) e rimane stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (28,7% vs 28,5%). Rimane stabile, anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31,5% vs 31,4% la settimana precedente). Infine, il 25,4% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 14,4% non è stata riportata la ragione dell'accertamento diagnostico.
Conclusioni:
Nella settimana in valutazione (11/1/-17/01/2021), si osserva una lieve diminuzione della incidenza nel Paese (145,20 per 100.000 abitanti). La diminuzione dell'incidenza è avvenuto nonostante l'estensione dal 15 gennaio della definizione di caso.
Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85– 1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita.
In molte Regioni/PPAA c'è un rischio moderato/alto secondo il DM del 30 Aprile 2020 anche in presenza di una lieve diminuzione della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2; resta, infatti, elevato l'impatto sui servizi assistenziali nella maggior parte delle Regioni/PPAA.
L'epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute
rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. L'attuale quadro a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive.