"In queste settimane oltre 8.000 persone hanno partecipato a 170 riunioni, per un totale di quasi 1.000 ore di lavori. E fra ieri e oggi circa 300 rappresentanti si sono confrontati in 3 gruppi tematici, composti da più di 100 persone l'uno, dove tutti hanno potuto condividere le idee, le istanze e le proposte avanzate dai loro territori. Abbiamo fatto un percorso straordinario, discutendo senza filtri di principi e valori, di organizzazione e strumenti, di temi ed obiettivi. Un percorso di crescita e maturazione, attraverso il quale vogliamo dare nuova energia, nuova forza, nuova linfa al MoVimento 5 Stelle, affinché sia uno strumento ancor più efficace nelle mani dei cittadini per costruire il futuro del Paese. Un percorso che non finisce con la due giorni di oggi, ma è soltanto all'inizio e deve vederci tutti partecipi.Gli Stati Generali M5S sono tutto questo, e tanto altro. Oggi ho presentato il risultato di questo grande lavoro collettivo, vi invito ad ascoltare".
Così il capo politico pro tempore, Vito Crimi, ha concluso i lavori degli Stati Generali del Movimento 5 Stelle.
Ricapitolando. I 5 Stelle hanno deciso di riunirsi in una specie di congresso chiamato Stati Generali sia per ridefinire i temi politici su cui i parlamentari dovrebbero concentrarsi per il resto della legislatura che per ridefinire la struttura organizzativa del Movimento.
Che cosa hanno deciso? In pratica nulla... o meglio, sabato si sono riuniti, senza che nessuno abbia avuto modo di ascoltare i contenuti delle riunioni, per tracciare i temi che Crimi ha riassunto nel suo intervento nel video precedente. Temi che non sono elencati da nessuna parte, del tutto generici e completamente riadattabili in base alle esigenze politiche di chi li metterà su carta.
Dopo che, almeno teoricamente, le linee guida sono state scritte, il giorno dopo hanno parlato una serie di persone che dovrebbero esprimere le varie anime dei 5 Stelle, proponendo ognuna le sue ricette che, sempre in base alla logica, potrebbero contenere argomenti che non hanno interessato il dibattito di sabato... ammesso che ci sia stato, visto che nessuno lo ha potuto ascoltare.
Così, nel suo intervento, Di Battista ha elencato una serie di desiderata che per lui sono imprescindibili per il Movimento. Ma se le sue proposte, giuste o sbagliate che siano, non combaciano con quelle che si sono discusse sabato perché dovrebbero poi essere trasformate in temi da votare? O se invece dovessero essere votate, allora perché sabato delle persone avrebbero dovuto riunirsi per decidere quali dovessero essere le linee su cui il Movimento dovrà impegnarsi per i prossimi mesi?
Esiste una logica in tutto questo? Non escludo una mia scarsa informazione sull'organizzazione di questi Stati Generali e sul loro prosieguo, ma neppure i 5 Stelle sembrano aver sentito il bisogno di far chiarezza al riguardo, visto che sul loro sito non c'è niente sull'argomento. E questa dovrebbe essere la trasparenza e la democrazia di un movimento che dice di essere migliore dei partiti organizzati in modo tradizionale?
Quello che un qualsiasi osservatore può ricavarne è piuttosto l'esatto contrario.