Oggi parliamo della notizia diffusa ieri del raddoppio della mortalità. Lo studio dell'ISTAT a mio parere è stato fatto per giustificare le misure prese dal governo e non con solide basi statistiche. Nel primo studio del 27 Aprile, analizzato nel mio precedente articolo e in questo video, i dati erano parziali e filtrati.
Nel secondo studio del 4 Maggio i dati sono più ampi ma nel report si menzionano solo alcuni dati. Ecco quindi alcune critiche dal punto di visto statistico e un nuovo video in cui vediamo insieme i dati:
Primo punto il periodo 20/2 - 31/3 è significativo per il 2020 ma non per gli altri anni. Anche per il 2020 potrebbe non avere valenza statistica visto che la pandemia potrebbe essere iniziata prima. Ad ogni modo, non ha senso comparare un periodo scelto ad hoc per massimizzare il dato. Mele con mele, pere con pere. Usiamo orizzonti temporali condivisi e significativi. O si compara Marzo (e l'incremento risulta del 27%) o si compara il trimestre Gen-Mar (dove risulta -4%). Nessun giornale e neanche il report dell'ISTAT hanno riportato che nel trimestre il dato nazionale è in calo.
Probabilmente c’è paura di passare un messaggio che minimizzi la questione ma non c’è paura di passare messaggi distorti nell'altra direzione. Io credo che o si riportano i dati con rigore e completezza o non si riportano affatto e io sostengo dall'inizio che essendo i dati ancora parziali non c’era bisogno di fare queste analisi affrettate ma bisognava attendere dati completi e definitivi. Non è stato così e allora c’è bisogno di difenderci dalle distorsioni dei media.
E' stato riportato principalmente il termine "raddoppio" e le percentuali delle provincie con più incremento passando l'errata sensazione che il tasso di decessi è raddoppiato. L'articolo del corriere di ieri nel titolo ha menzionato il raddoppio senza indicare che il dato riguardava solo alcune provincie.
Io sono stupito di come dei giornali rispettabili possano pubblicare numeri e titoli errati senza nessuna conseguenza. Sono anche deluso dal ruolo dell'ISTAT che anziché difendere un uso dei dati scientifico si è piegata ad esigenze politiche e ha sottolineato solo la lettura dei dati che preferiva o che gli è stata richiesta senza divulgare l'immagine d'insieme.
L'ISTAT pubblica dati parziali, i giornali ne riportano solo le parti che preferiscono, la televisione dà ulteriore risonanza all’informazione distorta. Il messaggio finale che arriva al pubblico è diverso da quello che dicono i dati. E' un'associazione a delinquere, un'industria del panico.
In conclusione, il tasso dei decessi non è raddoppiato, è una menzogna, i dati sono disponibili. L'aumento del mese di marzo 2020 è stato del 27% e non del 100% (raddoppio). I dati invece del trimestre (Gen-Mar) riportano una riduzione del 4%.
Questo non vuol dire minimizzare la tragedia. Il problema esiste, l'aumento del mese di Marzo è il dato mensile più alto fra tutti i dati disponibili dal 2012. Aprile probabilmente sarà anche più alto rispetto allo stesso mese degli altri anni. Invece se analizzeremo la stagione o l'anno potrebbe non esserci un grande scostamento dai dati storici (dipenderà anche dalla presenza o no di nuove ondate in autunno). Poi a livello di regioni, provincie e comuni ci sono grossi scostamenti fra una situazione e l'altra.
Ripeto ancora una volta, io mi occupo di dati e non è mia intenzione minimizzare l'emergenza o sostenere attraverso questi numeri che non esiste un'emergenza. Al contrario mi batto per dati chiari e scientifici e scrivo questi articoli per aiutare le persone a difendersi dai titoli e dati distorti purtroppo oggi molto diffusi su tutti i canali di comunicazione.