Rivlin assegna ancora a Netanyahu il compito di formare un nuovo governo, ma il suo tentativo appare velleitario
Il presidente israeliano Reuven Rivlin, giovedì ha dato a Natreanyahu l'incarico di formare il nuovo governo. Rispetto a quanto era stato annunciato, nel caso il premier incaricato riuscisse nel tentativo, il prossimo governo non sarebbe di unità nazionale.
Pur sconfitto alle ultime elezioni, Nethanyahu ha potuto portare a suo sostegno l'appoggio di 55 parlamentari, mentre Gantz, non è riuscito ad arrivare oltre i 54, anche grazie al mancato appoggio di tre deputati della Lista araba che già domenica avevano detto che non avrebbero comunque dato il proprio voto ad un governo Gantz, ritenendo che non sarebbe stato diverso da Nethanayhu.
"Bibi" adesso avrà 28 giorni di tempo per formare un nuovo esecutivo, con un "bonus" di due settimane se fosse ritenuto necessario.
Rivlin, lo ha ribadito più volte, non vuole una terza elezione nel giro di pochi mesi, così farà qualsiasi sforzo per trovare una maggioranza.
Unica chance per Netanyahu è Avigdor Lieberman, leader del partito Yisrael Beitenu e suo ex alleato. Il problema di Lieberman è che, fiero laicista, non vuole partecipare ad un governo dove siano presenti gli ultrà ortodossi. Ma senza di loro, neppure i voti di Lieberman sarebbero sufficienti per dar vita ad un esecutivo.
Ma allora Lieberman potrebbe allearsi con Gantz e consegnare a lui i suoi 8 parlamentari per andare al di là di quota 61, che nella Knesset rappresenta la soglia minima per la maggioranza? Anche in questo caso c'è un problema. Lieberman, oltre a non sopportare l'ortodossia ebraica, non sopporta neppure gli arabi israeliani, pertanto, non potrebbe sedersi nella stessa maggioranza dove loro fossero presenti. Ma senza i 10 seggi (13-3) della Lista Araba unita non ci sarebbe neppure per Gantz la possibilità di formare una maggioranza.
Probabilmente, già la prossima settimana, Netanyahu - a meno di sorprese - tornerà da Rivlin per comunicargli di non essere in grado di formare un governo. A quel punto, l'ipotesi unità nazionale potrebbe tornare di moda, ma solo con Gantz premier e Netanyahu che si dovrebbe accontentare di svolgere un ruolo da comprimario, se non da spettatore. Potrebbero essere queste le condizioni del leader di Blu Bianco.
Non rimane che attendere gli sviluppi.