In un discorso alla nazione andato in onda lunedì alle 20, Macron ha fatto un mea culpa sulle politiche da lui finora messe in atto, annunciando ulteriori concessioni per far placare la protesta dei gilet gialli.

A quelle della scorsa settimana, che riguardavano lo stop alle accise sui carburanti e ai prezzi di luce e gas, Macron ha aggiunto l'aumento di 100 euro al salario minimo, l'esenzione fiscale sugli straordinari, interventi a favore delle pensioni sotto i 2mila euro.

Il discorso del presidente francese, che ha comunque condannato le violenze dei giorni scorsi aggiungendo che non ne tollererà in futuro, sembra essere stato apprezzato da buona parte dei francesi e da una metà dei gilet gialli, mentre l'altra metà di costoro, comunque, sembrerebbe voler andare avanti con la protesta scendendo in strada anche il prossimo sabato.

Le misure che Macron ha annunciato ieri costeranno tra gli 8 e i 10 miliardi di euro che si andranno ad aggiungere ai 4 del costo relativo alle misure già annunciate sabato scorso. Al di là delle dichiarazioni di facciata di alcuni ministri, la cifra di cui si parla imporrà a Macron di ridisegnare il proprio bilancio o di avviare con l'Europa, anche lui, un braccio di ferro in stile Italia per ottenere più flessibilità.

Incredibile a dirsi, ma ciò che sta accadendo in Francia potrebbe aprire la strada alle richieste dell'Italia, che potrebbe accordarsi con l'Ue rinunciando solo a quei "famosi" decimali che non ritarderebbero più di tanto l'avvio di revisione della Fornero e del reddito di cittadinanza, promessi da Lega e 5 Stelle già per inizio anno.

Va però ricordato che, nel frattempo, il ministro dell'Economia Giovanni Tria rimane con i piedi per terra e per non generare false speranze ha dichiarato che reddito di cittadinanza e pensioni restano in vigore, ma richiederanno dei mesi per essere realizzati, anche se non ne ha specificato il numero... particolare non trascurabile.

La trattativa sulla legge di Bilancio dell'Italia dovrà arrivare ad una conclusione entro i prossimi due giorni, con il Consiglio Europeo che si svolgerà il 13 e 14 dicembre. Nell'occasione, Conte dovrà convincere Juncker ed i suoi commissari, oltre che i rappresentanti degli altri Paesi membri dell'Ue, della necessità di concedere più flessibilità ai bilanci degli Stati in generale ed in particolare a quello dell'Italia.

Quello che che sta accadendo in Francia potrà essergli d'aiuto?