"La Scuderia Ferrari è lieta di annunciare che Lewis Hamilton entrerà a far parte del team dalla stagione 2025, con un contratto pluriennale".

Con questo stringatissimo comunicato pubblicato nel pomeriggio del 1 febbraio, da Maranello è arrivata la conferma delle voci che ormai davano per certo il passaggio del pilota inglese dalla Mercedes alla scuderia italiana.

Lewis Hamilton è il pilota più vincente della storia della Formula 1 con sette titoli mondiali vinti e dal prossimo anno affiancherà alla guida della rossa il monegasco Charles Leclerc, fresco di rinnovo.

Se l'abbinamento può far sognare i tifosi per il futuro, la prima cosa da chiedersi è cosa potrà accadere in questo 2024. Infatti, lo spagnolo Carlos Sainz gareggerà come un separato in casa ed è difficile che possa dare consigli per migliorare la vettura e renderla più competitiva anche durante la stagione in corso. Sicuramente, per accasarsi ad un altro team, Sainz avrà tutto l'interesse a vincere, ma sarà probabilmente impossibile chiedergli - come avvenuto lo scorso anno - di fare gioco di squadra con, e soprattutto per, Leclerc.

A parti invertite, è identica la posizione di Hamilton, con la Mercedes che avrà poco interesse a sviluppare una vettura per un pilota che potrebbe portare suggerimenti e idee possibilmente vincenti ad una scuderia concorrente.

Per queste banalissime ragioni, appare strano l'annuncio di ieri che, invece, sarebbe stato plausibile e normale subito dopo l'estate. E appare strano che gli accordi in corso non siano stati tenuti nascosti. Per come stanno le cose - al di là dell'impossibilità dovuta alle mille clausole legate alle sponsorizzazioni - sarebbe sportivamente più logico che Mercedes e Ferrari si scambiassero i piloti in partenza.

La seconda cosa da chiedersi è invece legata al perché Hamilton abbia deciso di chiudere la carriera in Ferrari. Sicuramente c'è il fascino della rossa e della sua storia che avrà avuto un peso non secondario. Però la leva decisiva si deve forse attribuire al fatto che la Mercedes, dal punto di vista di sviluppo e prestazioni, non ha convinto Hamilton sul fatto che a breve possa tornare ad esser competitiva. 

La Ferrari, invece, gli offre più garanzie?

La chiave sta forse in Fred Vasseur, che Hamilton conosce perché è stato il suo team principal nelle formule minori, prima di approdare in Formula 1. Probabilmente è stato lui a convincere Hamilton che la Ferrari potrà tornare ad essere una macchina da podio soprattutto dal 2026 con le nuove power unit che dovranno sfruttare carburante biologico al 100% ed avere metà della potenza supportata dalle batterie. Inoltre, durante la scorsa stagione Vasseur è riuscito a rendere competitiva (in alcune gare) una vettura non sviluppata sotto la sua gestione che ad inizio stagione aveva moltissimi limiti.

L'ultimo aspetto da considerare è il fattore età. Hamilton ha 39 anni e tanto entusiasmo. C'è da vedere però se le condizioni fisiche saranno tali da supportarlo. Per correre si sta seduti, è vero... ma stare seduti per due ore ingabbiati in un abitacolo dove puoi fare solo movimenti limitati, sopportando temperature elevatissime e ripetute accelerazioni che superano quattro volte e mezzo la forza di gravità normale non è facile per un "vecchietto", anche se dotato di enorme classe.

E Sainz come ha appreso la notizia? Così...