Checché ne pensi e dica il signor Tajani, oramai rintronato da tutto ciò che dice e fa il pifferaio padano, bisogna riconoscere che le reazioni di rifiuto manifestate con vigore dai ministri Gelmini e Carfagna alla proposta di federare le forze di centro-destra senza FdI, confermano come in Forza Italia almeno qualcuno abbia colto e non sottovalutato l’inganno salviniano.

D’altra parte anche al più inesperto di giochi politici sarebbe sufficiente soffermarsi su questa dichiarazione del pifferaio per intuirne il disegno.  

"La proposta che ho fatto agli altri leader di centrodestra è semplice: continuiamo a rimanere divisi o vale la pena mettere insieme in Italia e in Europa, idee, proposte di legge? Non vale la pena avere una sola posizione comune su fisco, burocrazia, giustizia? Sarebbe utile anche a Draghi e al paese avere una voce sola, mantenendo ciascuno la sua identità. Uniti si vince”.

Cosa vuol significare “avere una sola posizione comune su fisco, burocrazia, giustizia” se non essere un partito unico con un solo programma?

E sui temi per i quali non esistono posizioni comuni, ad esempio europeismo e sovranismo, cosa accadrebbe? 

Ed ancora: chi vuole prendere in giro il signor Salvini quando dice che “sarebbe utile anche a Draghi ed al Paese avere una voce sola”?  di chi dovrebbe essere questa voce se non del rappresentante della forza politica più numerosa tra quelle federate, e cioè del pifferaio leghista?

La verità è che oramai da settimane Salvini sente il fiato sul collo di Giorgia Meloni e di FdI, mentre i più quotati sondaggisti scommettono già sul sorpasso a breve della Lega da parte di FdI.

Il giorno in cui questo sorpasso dovesse avvenire il signor Salvini, obtorto collo, dovrebbe cedere la leadership del centro-destra a Giorgia Meloni che non aspetta altro.

Al pifferaio, quindi, non resta che tentare di restare a galla con un gioco di prestigio facendo confluire nella ipotizzata federazione i consensi di tutte le forze minori del centro-destra, Forza Italia compresa.

Consensi che uniti a quelli della Lega, in calo da settimane,  assicurerebbero comunque alla federazione la guida del centro-destra.

E Salvini, segretario della Lega maggiore forza della federazione, ne manterrebbe la leadership.

E voilà! … il gioco sarebbe fatto!!!