"La Regione e il Ministero dello sviluppo economico hanno fatto davvero di tutto per confezionare un pacchetto in grado di regolare il passaggio di mano dando certezze allo sviluppo dell'azienda, agli investimenti e per tornare a produrre acciaio a Piombino. La trattativa adesso è affare che riguarda le due parti. Ma si sta protraendo oltre l'accettabile con un impatto emotivo forte su un paese intero, sui cittadini sui duemila lavoratori e sugli altrettanti dell'indotto. Per questo siamo davvero a chiedere che la trattativa si chiuda e che l'accordo si faccia. Se così non sarà si dovrà pensare ad un intervento pubblico".
Così si era espresso nel pomeriggio di giovedì il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in merito alla trattativa relativa alla vendita delle acciaierie di Piombino dagli algerini di Aferpi agli indiani di Jindal SW.
Qualche ora dopo, dal ministro social, Carlo Calenda, è arrivata la comunicazione che al ministero dello Sviluppo è stato firmato il documento che sigla il passaggio delle acciaierie a JSW. Adesso Piombino può ripartire, ha scritto Calenda.
Firmata cessione Aferpi (acciaierie Piombino) da gruppo Cevital a JSW. 2 mesi e 1/2 di negoziato gestito insieme a @rossipresidente e agli staff Regione e Mise. Finalmente Piombino può ripartire. pic.twitter.com/AAxfD58adi
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) May 17, 2018