Volutamente voglio tenermi distante dalle categorie di giusto o ingiusto. Ognuno di noi valuta le situazioni secondo i suoi personali parametri, inanella fatti ed episodi selezionati in sequenze atte a ricostruire gli eventi e le loro cause in modo auto-confermativo.

Di sicuro lo faccio anche io, ma di fronte a situazioni complesse, e la vita quasi sempre così è, questo ci porta solo a contrapposizioni inutili.

Nella storia le categorie di bene e male sono sempre state solo bandiere sventolate per coprire e dare valore e significati alle utilità che si perseguivano. Ed è proprio a queste che credo si debba dare la giusta attenzione anche nell’attuale ed ennesimo conflitto in Medio Oriente.

Hamas e gli altri estremismi islamici giustificano le loro ignobili azioni con l’obiettivo dell’annientamento di Israele; corpo estraneo da estirpare. In realtà sanno tutti molto bene che si tratta di qualcosa di non perseguibile. Al di là di ogni ricostruzione di torti o ragioni Israele esiste; esiste come dato di fatto, in quel luogo e con tutta la sua storia e attualità, e non vi è alcuna possibilità immaginabile di poterla cancellare.

Sbandierare questo illusorio obiettivo è utile solo alla esistenza in vita di organizzazioni che con questo ottengono privilegi e ricchezze e potere. Quindi combattono qualcosa senza cui non avrebbero ragione di esistere.

Israele dal canto suo ha sempre usato la sua forza, la deterrenza del suo esercito, per rispondere ogni volta in modo annichilente ad ogni attacco alla sua sicurezza. E anche oggi la sua risposta alla strage del 7 ottobre ha questa portata e con l’obiettivo sbandierato di annientare una volta per tutte Hamas e mettere a cuccia tutti gli altri che volessero provarci.

In realtà sappiamo bene che se, mentre schiacci la testa del serpente, alimenti ulteriormente il brodo di rancori e spirito di vendetta esso risorgerà come Idra, con tante altre teste. E quella sicurezza così necessaria sarà ancora una volta messa in pericolo dando fiato e giustificazione ad altrettanti reciproci estremismi.

Una spirale da cui sembra impossibile uscire. Una spirale che prima o poi qualcuno dovrà provare a spezzare. Penso che Israele avrebbe potuto cogliere l’occasione per farlo; penso che sarebbe stato “utile” da parte di Israele, che vede le sue vittime oggi oscurate da quelle nuove nella sensibilità generale, evitare il comprensibile spirito di vendetta, come gli era stato suggerito.

Più utile sarebbe stato infatti chiedere aiuto; aiuto e solidarietà che non gli sarebbero certo state negate né dal mondo occidentale né da molti stati arabi che nessuna voglia hanno di nuove tensioni e problemi. Aiuto per debellare, per prosciugare le fonti finanziarie e ideali che alimentano i terroristi. Aiuto per la sua necessaria sicurezza. Aiuto per affrontare e risolvere una volta per tutte e tutti insieme la questione palestinese, con tutte le sue umane ragioni che continueranno a esistere, e che non possono restare sotto il tappeto pronte a riesplodere. Penso che, almeno provarci, sarebbe stato più utile!