Siamo profondamente addolorati per la tragedia al largo di Crotone questo fine settimana. Più di 60 persone hanno perso la vita a causa delle azioni di contrabbandieri senza scrupoli che hanno stipato persone a bordo in condizioni meteorologiche avverse.Nelle ultime ore di sabato, un aereo di Frontex che monitorava l'area di ricerca e soccorso italiana nell'ambito dell'operazione congiunta Themis ha avvistato un'imbarcazione diretta verso la costa italiana.Una persona era visibile sul ponte. La barca navigava da sola e non c'erano segni di pericolo. Tuttavia, le termocamere a bordo dell'aereo Frontex hanno rilevato una significativa risposta termica dai portelli aperti a prua e altri segni che potrebbero esserci persone sotto il ponte. Ciò ha sollevato i sospetti degli esperti di sorveglianza di Frontex.Come sempre in questi casi, abbiamo immediatamente informato dell'avvistamento il Centro di Coordinamento Internazionale dell'operazione Themis e le altre autorità italiane competenti, fornendo la posizione dell'imbarcazione, le immagini all'infrarosso, la rotta e la velocità.Il nostro aereo ha continuato a monitorare l'area fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante. Le autorità italiane coinvolte hanno inviato due motovedette per intercettare la nave; tuttavia le avverse condizioni meteorologiche le hanno costrette a rientrare in porto.L'operazione di salvataggio è stata dichiarata nelle prime ore di domenica, dopo che il naufragio era stato localizzato al largo di Crotone. L'operazione di soccorso, coordinata dalle competenti autorità italiane, è stata condotta a terra, in mare e in aereo e supportata da mezzi navali e aerei di Frontex.Si noti che sono sempre le autorità nazionali competenti a classificare un evento come ricerca e salvataggio (vedi in coda all'articolo).

Questo è il comunicato diffuso da Frontex il 1 marzo, a seguito della strage di migranti avvenuta a Steccato di Cutro. 

Nonostante ciò, dagli Emirati Arabi la premier Meloni ha commentato così l'accaduto:

"Sono molto colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. Mi chiedo se qualcuno in coscienza possa pensare che il governo potesse salvare oltre 60 persone tra cui l'ultimo bambino di tre anni emerso oggi e non l'ha fatto.– Il discorso nella sua tragicità è semplice: non è arrivata nessuna comunicazione da Frontex alle nostre autorità sull'emergenza. Non siamo stati consapevoli perché non siamo stati avvertiti e se qualcuno sa qualcosa di diverso che ce lo dica perché prenderemo provvedimenti".

Mettendo a confronto quanto scritto da Frontex il 1 marzo e quanto dichiarato oggi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni dimostra tutta la sua incapacità, o peggio, la sua malafede, portando comunque ulteriore acqua al mulino di coloro che dicono che quanto accaduto avrebbe potuto essere evitato.

E peggio ancora va valutato un altro passaggio del discorso della Meloni:

"I provvedimenti del Governo non hanno nulla a che fare con il naufragio di Crotone perché quella rotta non è coperta dalle organizzazioni non governative".

Evidentemente, Giorgia Meloni non si rende neppure conto di ciò che dice. Con un'affermazione simile la sprovvedutissima premier finisce sia per dimostrare l'importanza di ciò che fanno le navi umanitarie sia che confermare che il decreto flussi è un provvedimento addirittura criminale.

E dato che ormai non ha nulla da difendere ha poi aggiunto:

"L'opposizione chiede ogni giorno le dimissioni di un ministro diverso, per cui la richiesta non fa notizia".

Ma anche in questo caso si è dimenticata di ricordare che la richiesta di dimissioni era conseguente alle VOMITEVOLI dichiarazioni dell'incapacissimo prefetto da due soldi Piantedosi, il cui unico merito è quello di aver fatto da lustrascarpe ad un personaggio del "calibro" di Salvini, oltre al non aver saputo fornire una ricostruzione di quanto accaduto.

Ma dopo esser stata in silenzio, esclusa una dichiarazione iniziale, nel commentare la strage, oggi Meloni ha organizzato dei veri e propri fuochi d'artificio:

"Farò più che una visita, celebrerò il prossimo Consiglio dei ministri sull'immigrazione a Cutro. In questi giorni ho letto e sentito ricostruzioni surreali. Il Governo, con il ministro dell'Interno Piantedosi, è andato immediatamente in Calabria e il governo sono io (?!?!). Poi c'è stato anche il presidente della Repubblica (pure lui fa parte del governo?, ndr). Il passaggio successivo è dare una risposta. Già qualche giorno fa avevo discusso di riunire lì il Cdm per dare un segnale anche di concretezza. Vorrei che su questa materia si guardasse piuttosto a quello che si può fare per impedire che queste tragedie succedano ancora".

Ma come! Fino a ieri ha esultato per aver licenziato un provvedimento che ostacola l'attività di soccorso in mare delle navi delle Ong e adesso dice di voler guardare a quello che si può fare per impedire che queste tragedie succedano ancora?

Ma a chi si rivolge? Ma chi vuole prendere in giro? Ma soprattutto... NON SI VERGOGNA?


Precisazione di Frontex:
Ogni volta che un aereo di Frontex incontra un'imbarcazione in pericolo, allerta immediatamente tutti gli RCC vicini
: Italia, Malta e Tunisia per accelerare potenzialmente l'operazione di soccorso e migliorare il coordinamento. Altri attori della zona, tra cui navi commerciali e ONG, seguono lo stesso protocollo.
Individuare una piccola imbarcazione in mezzo al mare è un compito arduo, motivo per cui una volta che un aereo di Frontex ne incontra una, rimane vigile e continua a monitorare l'area fino all'arrivo dei soccorsi o fino a quando l'aereo è costretto a partire a causa del carburante scarso. Per tutto questo tempo rimane in contatto con i centri di coordinamento dei soccorsi per aggiornarli sulla posizione della barca. Ciò è particolarmente importante perché i trafficanti di persone spesso organizzano partenze simultanee, lasciando nelle vicinanze altre imbarcazioni bisognose di aiuto. Sulla base delle informazioni fornite da Frontex, il centro di soccorso competente, solitamente il più vicino, avvia un'operazione di soccorso. Frontex condivide l'ubicazione dell'imbarcazione, le sue condizioni, il numero stimato di persone a bordo, eventuali apparecchiature di navigazione e comunicazione, nonché le condizioni meteorologiche e marittime nell'area. Il centro di soccorso invia imbarcazioni che sono le più vicine alla scena o meglio attrezzate per svolgere il lavoro. Questi possono includere navi della guardia costiera nazionale specializzata, commerciali, militari o private, nonché quelle schierate da Frontex. Durante l'operazione di soccorso, il centro di soccorso coordinatore rimane in costante contatto con le imbarcazioni e gli aerei coinvolti.