Salute

Aifa dice sì al mix di vaccini per gli under 60. Ma quali sono i reali problemi?

di Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - SALERNO.

La Commissione tecnico scientifica (CTS) dell’AIFA, nella riunione del 13 giugno 2021, si è espressa sulle modalità di utilizzo della schedula vaccinale mista in soggetti al di sotto dei 60 anni di età che hanno ricevuto una prima dose di vaccino Vaxzevria, anche in considerazione del mutato scenario epidemiologico di ridotta circolazione virale.  Sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane, la CTS ha ritenuto, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità, di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna).  Infine “in considerazione delle evidenze che si sono appena rese disponibili, dell’attuale assenza di specifiche indicazioni nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) dei farmaci in oggetto e della necessità di consentire il regolare svolgimento della campagna vaccinale” l’AIFA ha espresso Parere favorevole “all’inserimento nell’elenco dei farmaci di cui alla legge 648/1996 di Comirnaty e Vaccino COVID-19 Moderna come seconda dose per completare un ciclo vaccinale misto, nei soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano già effettuato una prima dose di vaccino Vaxzevria”.La CTS ha ritenuto che la seconda somministrazione con vaccino a mRNA possa avvenire a distanza di 8-12 settimane dalla somministrazione di Vaxzevria.È attualmente in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale la determina attuativa.

Questa è la nota ufficiale pubblicata dall'AIFA il 14 giugno in cui l'Agenzia per il farmaco dà il via libera alla vaccinazine miosta per gli under 60 che erano stati vaccinati con una prima dose di AstraZeneca.

Questa storia infinita dei vaccini speriamo sia giunta al termine. Non condivido però, come ho ampiamente sostenuto in passato, l'uso del vaccino di AstraZeneca, che ha creato per cattiva comunicazione e per tutta una serie di coincidenze un "problema psicologico serio".

Ogni vaccino può avere un suo effetto collaterale, purtroppo anche grave, e il solito discorso "rischio beneficio" importa poco alla gente che sente una spada sulla testa, al di là che questa possa colpire una persona per ogni 100mila o un milione di vaccinati.

La paura di poter essere lo sfortunato tra quei centomila ha portato al rifiuto da parte di molti di vaccinarsi e non solo con AstraZeneca. 

Astra Zeneca sarà anche il vaccino più sicuro ed efficace al mondo ma, per opportunità, "andava tolto dalla scena vaccinale".

Questo avrebbe comportato meno chiacchiere e più velocità nelle vaccinazioni. Questa cosa l'ho scritta molti mesi fa ed era l'unica da fare.

I medici di medicina generale e le farmacie che hanno ricevuto AstraZeneca e Johnson & Johnson sono stati messi in seria difficoltà.

Neppure sono d'accordo con la decisione di vaccinare gli over 60 con la seconda dose di AstraZeneca. A questo punto si prenda una sola strada e non due... sarebbe più logico.

Tra l'altro se i medici di medicina generale hanno somministrato la prima dose di AstraZeneca ad under 60 e over 60 , sarebbe assurdo pensare che nelle loro sedute di 11-22 persone vadano ad aprire due flaconi, uno di AstraZeneca da 11-12 dosi e l'altro di Moderna da 11-12 dosi, per poi buttare alcune dosi! 

Non so se la mano destra conosce quello che fa la sinistra e viceversa.

Io vedo ancora molta confusione. Se poi a questa confusione aggiungiamo anche le posizioni dei singoli governatori di regione, la frittata è servita...

Continuo a pensare che le consulenze e pareri degli esperti o vengono disattese, o ignorate oppure sono anche solo frutto di "cattivi consigli", forse dovuti alla mancanza di consulenti che "realmente" operano sul campo. 

Infatti, le Regioni continuano ad andare in ordine sparso, con chi dice che si adeguerà  alle nuove indicazioni e chi ha già annunciato il no al mix di vaccini, a cui si aggiungono coloro che dicono di sospendere i richiami con i farmaci a mRna al posto di Astrazeneca finché non avrà garanzie su ulteriori forniture e chi lascia la possibilità di scegliere se avere o meno la seconda dose con il farmaco anglo-svedese anche avendo meno di 60 anni.

Insomma, le regioni danno l'idea di non avere una linea comune nonostante l'ordinanza del ministero della Salute che ha dato indicazioni perentorie - ribadite anche ieri dal ministro Roberto Speranza - sull'utilizzo di Astrazeneca.

Tra l'altro non perdiamo di vista assolutamente la popolazione da vaccinare. Bene l'apertura a tutti ma attenzione ancora ai molti fragili da vaccinare, ai malati a domicilio incapaci di muoversi. Attenzione alle fasce a rischio di over 60 , molti non sono ancora vaccinati e bisogna  convincere i dubbiosi, gli  impauriti. Bene l'informazione , ma che sia unica e mirata e reale. Bene anche le discussioni tra esperti e anche i pareri contrari, ma assolutamente no alla liberalizzazione totale  della informazione. Io direi che sarebbe giunto il momento di fermare un poco " il teatro vaccini dei media " . Con tutto il rispetto per tanti, ma non possiamo dare il microfono ad attori, cantanti , scrittori in programmi di grande visualizzazione per parlare di vaccini. Sarebbe opportuno ascoltare dibattiti , ma pochi ! Tra esperti o almeno tra chi ha i titoli rilasciati dalle università per " parlare di medicina " .

Purtroppo sono molto critico per quanto riguarda l'informazione medica in generale. La medicina è cosa molto seria e complessa e in questa pandemia anche delicata e con sfumature non ancora del tutto chiarite. Insomma che parlino almeno solo chi ha titolo per farlo , e anche da posizioni diverse potrà uscire " la grande soluzione alla Pandemia ". 

Parlo di soluzione perchè a mio giudizio non è finita qui e anche questo eccesso di apertura a tutto andrebbe moderata con intelligenza, senso civico e anche con qualche " imposizione " .  


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Autore Vincenzo Petrosino
Categoria Salute
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