L'Accademia Lirica Toscana “Domenico Cimarosa”, nell'ambito del progetto Cimarosa Rediscovered, in collaborazione con Artaria Editions Limited, New Zealand, ha pubblicato il quindicesimo volume dedicato all'edizione critica di un'opera lirica di Domenico Cimarosa, annoverato tra gli ultimi grandi compositori appartenenti alla cosiddetta Scuola Napoletana, nato ad Aversa nel 1749 e morto a Venezia nel 1801.
Il musicista fu, al proprio tempo, insieme a Paisiello e pochissimi altri colleghi, il compositore più ricercato e applaudito da Corti e pubblico di tutta Europa. La sua carriera di compositore d'opera si sviluppò a Napoli, per poi raggiungere Roma, Firenze, Venezia, Milano. Compose opere per tutti i più importanti teatri della penisola; nel 1787 venne poi chiamato come Compositore di Corte a San Pietroburgo dalla zarina Caterina II in sostituzione di Giuseppe Sarti. Dopo l'impiego pietroburghese, durato quattro anni, il musicista fece ritorno a Napoli, facendo però prima tappa alla corte del suo amico e ammiratore Pietro Leopoldo, Imperatore d'Austria ed ex Granduca di Firenze, il quale offrì al musicista e alla sua famiglia un alloggio sontuoso e uno stipendio stratosferico. A Vienna, Cimarosa, pur senza incarichi ufficiali compose per il Burgtheater la sua opera più celebre Il matrimonio segreto che gli fruttò il guadagno di 12000 fiorini, Amor rende sagace e, forse, la perduta Calamita dei cuori. Di ritorno a Napoli fu ricevuto con grandissimi onori. Compromessosi con l'effimera Repubblica Napoletana nel 1799, dopo la restaurazione borbonica e dopo aver scontato diversi mesi di prigione, il musicista si ritirò a Venezia, ingaggiato dal Teatro La Fenice per comporre quella che sarà la sua ultima opera, Artemisia. Morì, stroncato presumibilmente da un tumore intestinale, in quella città nel 1801.
L'Accademia Lirica Toscana “Domenico Cimarosa” propone ora la pubblicazione, in edizione critica, di un'opera inedita del musicista aversano, La baronessa stramba, farsa comica in un atto che, come spiegato nella corposa Prefazione storico/metodologica anteposta alla partitura, deriva da una precedente farsa, composta dieci anni prima e intitolata I matrimoni in ballo.
La partitura de La baronessa stramba non era mai stata pubblicata prima d'ora e l'edizione critica, curata da Simone Perugini, considerato uno tra i massimi esperti del musicista aversano, sia come direttore d'orchestra che come ricercatore, restituisce al pubblico e agli appassionati d'opera un gioiello della produzione cimarosiana.
L'edizione critica, è stata pubblicata in partitura e nella riduzione canto e pianoforte. Per l'esecuzione del lavoro, le parti orchestrali sono già disponibili contattando direttamente l'Accademia Lirica Toscana “Domenico Cimarosa”.
Spiega Perugini, nella Prefazione all'edizione, che il lavoro di ricostruzione della partitura de La baronessa stramba, non è stato così semplice: pur disponendo dell'autografo del compositore, custodito presso la biblioteca del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, il volume è, in realtà, un vero e proprio palinsesto sul quale Cimarosa lavorò direttamente. La partitura, infatti, è quella degli originali I matrimoni in ballo su cui Cimarosa lavorò direttamente per adattarlo nella nuova versione intitolata, appunto, La baronessa stramba e andata in scena al Teatro Nuovo di Napoli nel 1786. Il compositore aveva rimosso dall'originale de I matrimoni in ballo i numeri musicali che non aveva intenzione di utilizzare per la revisione del 1786 e sovrappose nuovi pezzi rilegandoli nello stesso volume. In più, cancellò tutte le parti del testo (originariamente concepito per I matrimoni in ballo in dialetto napoletano) sostituendole con le varianti in lingua toscana approntate, verosimilmente, da Giuseppe Maria Diodati.
L'edizione critica de La baronessa stramba (partitura e riduzione canto e pianoforte) è disponibile in tutti gli stores di musica e articoli musicali online, sia in formato cartaceo che in versione per lettori ebooks.