All’“artista della calca”, “Sfera Ebbasta”, basta lo diciamo noi, genitori saggi, giovani studenti avveduti e insegnanti oculati e severi, alla dimensione satanica e massonica cui attinge e sprona con la sua canzone rap che d’arte ha davvero poco o nulla, a cominciare dai testi: nel mentre avveniva la tragedia nell’attesa soprannumeraria della sua comparsa, con ben 120 feriti e sette gravissimi ai quali solo uno sopravvissuto, egli era con tutto comodo ancora nell’“Altromondo” di Rimini (Discoteca Altromondo Studios).

Dimensione fatta di droga, alcool, sesso, bruttura e volgarità (corpo deturpato da piercing e tatuaggi, personalità annichilita da modi e linguaggio scurrili), violenza, denaro e… “calca”!... (per usare un eufemismo là dove pecunia non olet) che demoniacamente s’incarna in Gionata Boschetti che gode del suo pseudonimo “Sfera Ebbasta”, comparendo macabramente addirittura su Wikipedia come “personaggio” artistico insieme al suo produttore Charlie Charles dello stesso “regno”, proprio di quella “calca” sua che ha causato “amarus in fundo” l’orrore di una davvero triste tragedia alla discoteca “Lanterna Azzurra Clubbing” di Corinaldo, occorsa tra molti punti ancora oscuri attorno a mezzanotte e trenta-trentacinque, pare, dell’8 dicembre 2018, che nel futuro potrà più appropriatamente essere ricordata come “Lanterna Nera”.

Insieme alle responsabilità materiali dell’amministratore e dipendenti la discoteca e comportamentali di taluni frequentatori oltre a quella del “peccato originale” della mancata prevenzione dello Stato capace solo di raccogliere il “frutto” ma non di evitarne la crescita, di luoghi ove «non si può morire così» - presidente Mattarella - ma, ahimè, così si muore, esiste anche quella morale della società dormiente nei panni dei genitori in primis, della scuola in secundis, che accondiscendono, magari anche compiaciuti, e non educano a comprendere e criticare e quindi a disertare tali luoghi del male e di quella infinita stupidità umana citata da Einstein che si materializzano nella “Discoteca del Diavolo”, anche titolo di una mia silloge e della quale alcuni versi: «[…] / e ancora ancor girando indentro infocano / e annoiati pensando all’ingresso pagato / —a membra levate sé Satana invocano— / ormai assonnati nel prezzo salato / taluni frenetici tal altri a un tavolo / in tal gran balera —Discoteca del Diavolo— / […]».¹

Tanto è il cordoglio per quei candidi giovani e madre eroica perita, tanto il rancore per chi specula sulla ingenuità e sicurezza altrui in nome del mero profitto.

Giovanni Esaltato

19/12/2018

 

Pubblicata sulla silloge Neri Raggi – Omnia Munda Mundis, Pellegrini Editore - Cosenza (https://www.ibs.it/neri-raggi-libro-giovanni-esaltato/e/9788868220624).

 Immagine: “Apoteosi dell’Ordine dei Benedettini” (ove gli occhi del diavolo “sembrano sfidare il visitatore”) dipinto nel 1592 da Antonio Vassilacchi detto l’Aliense. Grande tela, di quasi 90 metri quadri, che sovrasta l’ingresso della chiesa di San Pietro di Perugia.