A dicembre 2019 il commercio con l'estero è stimato dall'Istat in flessione rispetto a novembre. Il dato congiunturale delle esportazioni  è in calo del -0,9%, con un aumento delle importazioni del +0,8%. 

Il calo congiunturale dell'export è dovuto alla diminuzione delle vendite sia verso i mercati extra Ue (-1%) che verso l'area Ue (-0,8%).


Nell'ultimo trimestre dello scorso anno, il dato si rovescia, con un aumento delle esportazioni (+0,9%) e una diminuzione delle importazioni (-1,7%).


Infine, il dato tendenziale indica una crescita dell'export pari a +4,2%, con le vendite nell'area extra Ue che registrano un +5,1%, mentre quelle nell'Ue un +3,4%. 

La diminuzione tendenziale dell'import (-2,2%) è dovuta al netto calo degli acquisti dai mercati extra Ue (-5,9%), mentre per quelli dai paesi dell'area Ue si registra un lieve aumento (+0,3%).

Sui 12 mesi, i paesi che più di altri hanno contribuito all'incremento delle esportazioni italiane sono Svizzera (+19,3%), Cina (+21,2%), Francia (+4,3%) e Belgio (+16,7%), mentre si registra una flessione delle vendite verso Stati Uniti (-7,7%), paesi OPEC (-3,7%) e Repubblica ceca (-6,1%).


Nell'ultimo mese del 2019 il surplus commerciale aumenta di 2.227 milioni di euro (da +2.786 milioni del dicembre 2018 a +5.013 milioni del dicembre 2019).

Nell'anno 2019 l'avanzo commerciale raggiunge +52.940 milioni (+91.418 milioni al netto dei prodotti energetici). Nel 2018 era pari a +39.280 milioni.

Nel mese di dicembre 2019 si stima che i prezzi all'importazione diminuiscano dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua.