Dopo l'uscita pubblica di De Luca alla trasmissione di Fazio, Che tempo che fa, dove il presidente ha rincarato la dose al DPCM del governo, vietando l'asporto e confermando la chiusura delle scuole in presenza, la protesta, quella dura, ha ripreso il suo corso spostandosi a Salerno nei pressi della casa di De Luca al quartiere Carmine.
Qui, un gruppo di giovani al grido, 'Libertà', intorno alla mezzanotte, ha tentato di scavalcare il muro di polizia non riuscendoci. Il gruppo in breve tempo è stato disperso.
La protesta si è consumata in fretta, i giovani giunti sul posto hanno scaraventato per terra alcuni cassonetti dell'immondizia e hanno sparato alcuni petardi cercando invano di raggiungere l'abitazione di De Luca.
Eppure la protesta era iniziata in maniera pacifica baristi, ristoratori, pizzaioli, a cui il Dpcm ha imposto lo stop delle attività alle 18.
Alle 22.30 in piazza Amendola c’erano già duecento persone, poi 500. Un corteo tranquillo, mascherine e distanza, tutto sotto lo sguardo vigile delle forze dell’ordine.
Poi all'improvviso intorno 23.30 scoppia la prima bomba carta su via Roma.
Il corteo ormai è diviso tra chi sfila nel centro storico e chi cerca lo scontro a tutti i costi.
La situazione è fuori controllo. Il fumo invade le strade, i cassonetti della spazzatura vengono rovesciati. I «pacifici» si dissociano.
I violenti si dirigono verso casa di De Luca, ma le forze dell’ordine bloccano ogni accesso.