Il Sistema di Interscambio (SdI) invia e riceve le fatture elettroniche in Italia. Quali formati accetta?

La legge n. 244 del 24 dicembre 2007 (Finanziaria 2008) ha stabilito l’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni (B2G). Tale obbligo è entrato in vigore a giugno 2014 per le PA centrali e ad aprile 2015 per quelle locali. Ulteriori interventi hanno, da gennaio 2019, esteso il sistema ai privati (B2B), sulla base di regole stabilite – in prima battuta – nel Decreto Ministeriale 55/2013 (MEF).

Il regolamento del MEF ha subito numerose variazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate, fino alla specifica FatturaPA versione 1.6.1 in vigore da oggi, 1° ottobre 2020.
 
Il D.lgs. 148 del 27 dicembre 2018 e il Provvedimento n. 99370 del 18 aprile 2019 dell’AdE hanno integrato nell'ordinamento italiano la Direttiva Europea 2014/55/UE sulla fatturazione elettronica negli appalti pubblici. Il recepimento ha reso obbligatorie la ricezione, la traduzione e la consegna, attraverso il Sistema di Interscambio, delle fatture elettroniche conformi allo standard europeo EN16931.

Dal 18 aprile 2019 il Sistema di Interscambio è operativo con le nuove sintassi per la fatturazione delle autorità governative centrali e dal 18 aprile 2020 per le altre amministrazioni aggiudicatrici. 

Il formato “italiano”

La specifica tecnica “FatturaPA” definita dal Sistema di Interscambio implementa sia sintassi che semantica. La struttura del file XMLPA (sintassi XML proprietaria) ed il modello dati (semantica) recepiscono le esigenze dell’Agenzia delle Entrate e manifestano una forte vocazione “fiscale”. Anche le modifiche introdotte con la versione 1.6.1, entrata in vigore oggi, e orientate al conseguimento della dichiarazione IVA precompilata, ne sono una evidente manifestazione.

I formati “europei”

L’implementazione della disciplina europea è stata realizzata tramite un motore di traduzione all’interno di SdI, tale da permettere la transcodifica dei file XMLPA da e verso le sintassi OASIS UBL 2.1 e UN/CEFACT Cross Industry Invoice 16B (SCRDM – CII). Il principale obiettivo raggiunto è stato, così, l’attivazione di una nuova architettura di eDelivery nel Sistema di Interscambio (SdI) che consente di inviare alle PA una fattura, conforme allo standard europeo nelle sintassi elencate nel documento CEN TS 16931-2, tramite la rete Peppol ed i canali PEC, FTP e WS.

In pratica, il Sistema di Interscambio procede all'elaborazione del file attraverso:

  • la verifica di conformità della fattura inviata rispetto al modello semantico e alla sintassi UBL o CII;
  • la verifica di conformità alla CIUS Italiana;
  • un passaggio di traduzione dal formato originario (UBL o CII) al formato XMLPA;
  • l’apposizione sul file tradotto di una firma formato CAdES con certificato rilasciato dall’AdE;
  • l’esecuzione dei controlli previsti nelle Specifiche SdI sul file tradotto;
  • l’invio del file, del report di conversione e del file originario al destinatario e delle notifiche al mittente.

Approfondiamo le caratteristiche delle sintassi OASIS UBL 2.1 e UN/CEFACT CROSS INDUSTRY INVOICE 16B (SCRDM – CII) adottate dal Sistema DI Interscambio (SdI).
 
Approfondimento: UBL 2.1 e UN/CEFACT CII 16B

La sintassi UBL (Universal Business Language) è stata elaborata originariamente per un uso combinato con lo standard per la messaggistica ebXML (ISO 15000) dal Comitato tecnico dell’associazione no profit, OASIS (Organization for the Advancement of Structured Information Standards).

UBL 2.1 offre una libreria Royalty-free di documenti elettronici aziendali,che comprende un set di documenti per la Supply Chain, il supporto all’eTendering, i processi di Vendor Managed Inventory (VMI), la gestione del trasporto intermodale, la fatturazione per il settore Utility, e infine, il Collaborative Planning, Forecasting and Replenishment (CPFR).

La seconda sintassi UN/CEFACT Cross Industry Invoice 16B (SCRDM – CII), invece, fa parte di un gruppo di messaggi nelle procedure di approvvigionamento della Supply Chain “Cross-Industry family of deliverables” ed è opera di UN/CEFACT, centro di eccellenza delle Nazioni Unite per la Trade Facilitation and Electronic Business.

Il CEFACT è aperto alla partecipazione di Stati membri, organizzazioni intergovernative e associazioni di settore riconosciute dal ECOSOC delle Nazioni Unite, fra cui GS1, EUROFER, CIDX, EDIFICE, GHX e EDS.

Per avere un quadro completo sulle normative e le specifiche tecniche di fatturazione elettronica a livello europeo e nazionale, scarica l’infografica di approfondimento “Fatturazione elettronica: Panoramica di enti, normative e standard a livello europeo”.