Il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un, mercoledì 13 settembre, si sono incontrati per oltre cinque ore allo spazioporto di Vostochny, in un vertice che ha fatto seguito a quello già avvenuto tra i due circa quattro anni fa.
Putin ha sottolineato che quest'anno ricorre il 75° anniversario di fondazione della RPDC (Repubblica popolare democratica di Corea, che comunemente viene chiamata Corea del Nord), aggiungendo che è anche l'anniversario della fine della guerra di Corea, durante la quale Mosca e Pyongyang combatterono dalla stessa parte.
Kim Jong Un ha definito le relazioni con la Russia "la massima priorità" per la Corea del Nord, esprimendo fiducia nella vittoria dell'esercito e del popolo russo nella loro "sacra lotta" [nella guerra in corso in Ucraina].
Kim Jong Un è giunto in Russia martedì viaggiando, come solito fare, in treno. Ad accoglierlo, alla stazione ferroviaria della città di confine di Khasan, il ministro russo per le risorse naturali, Alexander Kozlov.
Mercoledì, Putin è arrivato allo spazioporto di Vostochny da Vladivostok, dove il giorno prima aveva presieduto un incontro sullo sviluppo delle città e dei paesi dell'Estremo Oriente. Il leader nordcoreano è arrivato sempre in treno, recandosi poi presso l'edificio di assemblaggio e test dei veicoli di lancio, insieme al presidente russo, che lo ha fatto salire sulla sua limousine Maybach.
Il leader nordcoreano ha espresso un forte interesse per la tecnologia missilistica russa, annunciando che anche la Corea vuole iniziare ad investire nella "esplorazione dello spazio".
I colloqui tra le delegazioni dei due paesi sono durati più di un'ora. Per la Russia erano presenti quattro vice primi ministri - Denis Manturov, Marat Khusnullin, Alexey Overchuk e Yury Trutnev - oltre al ministro degli Esteri Sergey Lavrov, il ministro dei Trasporti Vitaly Savelyev, il ministro delle Risorse naturali Alexander Kozlov e il ministro della Difesa Sergey Shoigu. Per la Corea del Nord hanno partecipato ai colloqui il ministro degli Esteri Choe Son Hui e quello della Difesa Kang Sun Nam, nonché il maresciallo Pak Jong Chon, membro del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori.
Nella successiva conferenza stampa, durata meno di dieci minuti compreso il tempo per le traduzioni, non sono stati comunicati temi e risultati del vertice, a parte le formule diplomatiche di stima e cortesia tra i due Paesi.
Successivamente, Putin e Kim Jong Un hanno avuto un faccia a faccia della durata di un'ora. Anche in questo caso non è trapelato molto su quanto i due leader si siano detti, anche se Kim Jong Un ha dichiarato che si è parlato della "situazione politico-militare nella penisola coreana e in Europa".
Dopo, è stata servita una cena formale in onore di Kim Jong Un con gnocchi di granchio della Kamchatka, zuppa di pesce bianco dell'Amur e mirtilli rossi della taiga con noci di cedro e latte condensato a disposizione per chi li avesse graditi.
I due leader hanno brindato scambiandosi auguri a vicenda. Putin ha brindato alla salute di Kim Jong Un e al benessere e alla prosperità dei popoli di Russia e Corea del Nord che lavorano per il bene della pace, della stabilità e della prosperità nella regione. Il leader della Corea del Nord ha detto che i tradizionali e amichevoli legami tra Mosca e Pyongyang si trasformeranno in "relazioni indissolubili di cooperazione strategica", augurando di nuovo il successo della Grande Russia "nell'operazione militare speciale" e a muove future vittorie.
Questa è la cronaca ufficiale del vertice tra Putin e Kim. Del dietro le quinte sappiamo ben poco, con i più che hanno riassunto la visita per concordare la fornitura di nuove armi a Mosca... anche se, a detta degli ucraini, già da un mese e mezzo l'esercito russo starebbe utilizzando armi fornite da Pyongyang.