L'Istat, oltre ad aver confermato la stima dei prezzi al consumo di novembre pubblicata ad inizio mese, oggi ha reso noti i risultati di ottobre relativi al commercio con l'estero.
L'Istat stima una flessione del dato congiunturale per entrambi i flussi commerciali, più intensa per le importazioni (-5,5%) che per le esportazioni (-1,1%). La diminuzione dell'export è dovuta al calo delle vendite verso i mercati extra Ue (-4,3%), mentre le esportazioni verso l'area Ue sono in aumento (+1,7%).
Sul trimestre, periodo di riferimento agosto-ottobre 2022, rispetto al precedente l'export cala del -0,7%, l'import cresce del +3,9%.
Su base tendenziale, rispetto a ottobre 2021, l'export cresce del +17,5% in termini monetari e si riduce del -2,7% in volume. La crescita dell'export in valore è più sostenuta verso l'area Ue (+18,2%) rispetto ai mercati extra Ue (+16,8%). L'import in valore registra un incremento tendenziale del 28,2% – molto più intenso per l'area extra Ue (+39,4%) rispetto all'area Ue (+19,0%) – mentre in volume è sostanzialmente invariato (+0,6%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale dell'export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+31,7%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+13,2%), prodotti petroliferi raffinati (+65,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+15,2%), sostanze e prodotti chimici (+18,5%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,1%).
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all'incremento dell'export sono: Stati Uniti (+34,2%), Germania e Francia (per entrambi +15,0%), Austria (+46,3%), Spagna (+18,7%) e paesi OPEC (+32,0%). L'export verso la Russia (-30,9%) si conferma in forte flessione; diminuiscono anche le vendite verso Giappone (-11,2%) e, in lieve misura, Belgio (-0,7%).
Nei primi dieci mesi del 2022, la crescita tendenziale dell'export (+20,8%) è dovuta in particolare all'aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+44,1%), prodotti petroliferi raffinati (+96,7%) e metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+19,7%).
A ottobre 2022 il disavanzo commerciale è pari a -2.123 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 2.216 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico (-8.762 milioni) è più ampio rispetto a un anno prima (-5.839 milioni). L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici si riduce a 6.639 milioni, da 8.055 milioni di ottobre 2021.
Nel mese di ottobre 2022 i prezzi all'importazione diminuiscono del -0,9% su base mensile e crescono del +15,9% su base annua (era +20,3% a settembre).