Non sono tanto le provocazioni di Fedez al Festival di Sanremo a divertire, quanto le assurde reazioni degli estremisti di destra al governo... che a tali provocazioni pretendono di ribattere punto per punto, in base alla convinzione ormai maturata da tempo che la realtà debba essere reinterpretata o riscritta in funzione delle esigenze della loro propaganda. 

Pertanto, dalle parti di Fratelli d'Italia sono andati fuori di testa perché il viceministro Bignami, amicone di Donzelli, è stato mostrato sul palco dell'Ariston in divisa da nazista.

I galoppini della Meloni sono accorsi in difesa del camerata perché la foto sarebbe un atto di killeraggio politico, mentre il quotidiano di satira politica, La Verità, ha svelato quale fosse in realtà il problema della vicenda: il fatto che Fedez abbia messo in scena la sua performance anche nelle prove... e per questo chiedono le dimissioni di chiunque in Rai, senza però spiegare che cosa avrebbero poi dovuto gli stessi dirigenti durante la diretta, a meno di non far esibire il rapper.

"Chiediamo con fermezza che i vertici di Viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano di conseguenza con la massima tempestività. Altrimenti, è evidente che qualcuno, incapace di garantire la pluralità del servizio pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico", ha dichiarato Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.

Non è stato da meno Manlio Messina, vice capogruppo vicario di Fratelli d'Italia alla Camera: "Il doppiopesismo della Rai non è più accettabile. Gli attacchi di Fedez ad un viceministro, con tanto di foto stracciata in diretta, non sono stati una spiazzante improvvisata, ma un vero killeraggio politico di cui i vertici Rai erano consapevoli e che, con compiacenza, hanno permesso. La verità stamane ci racconta addirittura che in un primo momento la foto sventolata dall'indomito rapper fosse prevista a testa giù. Questa è forse democrazia? Chiediamo chiarezza ai vertici Rai perché averne consentito la performance, rileva complicità rispetto ad un vero e proprio attacco ad personam che è lontana dai valori costituzionali e democratici che tanto vengono millantati dal quel palco".

Ai patrioti, evidentemente, rode l'esser stati smascherati per quello che sono... dei semplici camerati.

Ma non è finita qua. Il rapper milanese, infatti, ieri sera in occasione della serata dei duetti, alla fine della sua esibizione con gli Articolo 31 ha detto "Giorgia legalizzala", riferendosi alla marijuana. Apriti cielo. Di nuovo i patrioti del cameratismo o i camerati del patriottismo - fate voi - si sono subito precipitati a dichiarare.

Il solito Tommaso Foti: "Uno dei primi volantini della destra giovanile che ho distribuito davanti al Liceo Scientifico che frequentavo, era titolato: ‘chi ti dà la droga, ti dà la morte’. Sono sempre convinto di quella sintesi politica: alle persone si devono offrire valori, idee, ragioni per cui battersi, non paradisi artificiali. Chi dal palco dell’Ariston ha urlato ‘Giorgia legalizzala’ riferendosi alla droga, poteva risparmiarsi la voce. Con il Presidente Meloni al Governo non ci sarà spazio per alcuna legalizzazione delle droghe, tutte parimenti dannose e fonte di dipendenza. Per chi è di Destra, sa che al centro del vivere sociale è posta la persona, non stupefacenti appelli alle droghe libere. Lo dobbiamo innanzitutto a chi delle stesse è vittima, che va aiutato a liberarsi da ogni dipendenza, e alle loro famiglie, in prima linea nel sopportare a volte penose e pericolose situazioni con cui sono obbligate a convivere”. Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera".

Dichiarazione da premio Oscar, invece,  per il vicecapo gruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Alfredo Antoniozzi: "Non legalizzeremo mai la cannabis in Italia e nessun tipo di droga. Riteniamo che la cannabis sia una droga a tutti gli effetti e che possa provocare seri problemi a chi la consuma. Troppi ragazzi la usano abitualmente, persuasi da un mondo culturale e artistico che la dipinge ingiustamente come una sostanza innocua. Molti esponenti della nostra maggioranza, come Maurizio Gasparri, sono impegnati anche con associazioni che si battono contro ogni dipendenza. Non regge nemmeno il discorso della sottrazione di un business alle mafie, sia perché esse sono attive soprattutto nel mercato della cocaina e delle droghe sintetiche, sia perché le organizzazioni criminali sarebbero pronte ad abbassare i prezzi in qualsiasi momento. Il costo delle droghe è diminuito tristemente nel tempo e le mafie hanno operato scelte strategiche soprattutto sulla cocaina. Il nostro compito è difendere i giovani da queste sostanze che sono nocive, mentre ovviamente altro aspetto è il loro uso terapeutico che è già presente, come nel caso degli oppiacei, in medicina".

La multinazionale farmaceutica Johnson & Johnson dovrà pagare allo stato dell'Oklahoma 572 milioni di dollari (circa 515 milioni di euro) "per aver intenzionalmente minimizzato i pericoli e aver esaltato eccessivamente i benefici dei farmaci oppioidi": è quanto stabilito in una sentenza emessa da una corte inferiore e non ancora esaminata in appello, ma comunque la prima ad attribuire una responsabilità legale per l'epidemia di oppiacei in corso negli Stati Uniti (fonte Focus).

Il problema, in Italia, non sono le dichiarazioni dei politici, ma il fatto che, nonostante tutto, sono sempre poche. Infatti, a governare e a fare proposte intelligenti i politici del belpaese non sono capaci mentre, invece, sono bravissimi nel dire castronerie. Quindi, perché non lo fanno sistematicamente, in modo da farci divertire ancora di più rispetto a quanto già stanno facendo adesso?