Esteri

Nel processo a Derek Chauvin la parola passa alla giuria

Dopo l'arringa della difesa, l'accusa ha già espresso le sue tesi in precedenza, la giuria si ritirerà per pronunciare la propria sentenza nei confronti di Derek Chauvin, l'ex agente di polizia accusato dell'omicidio di George Floyd.

Chauvin è accusato di omicidio di secondo e terzo grado e di omicidio colposo, per aver tenuto sotto il suo ginocchio il collo di George Floyd, steso a terra ammanettato, per oltre nove minuti durante il suo arresto avvenuto il maggio scorso maggio a Minneapolis.

Per la difesa di Chauvin, ciò che ha fatto il suo assistito durante quell'arresto sarebbe stato logico e dovuto, sostenendo che sarebbero stati i farmaci ed il pessimo stato di  salute di Floyd a causarne la morte. 

Al verdetto, qualunque esso sia, seguirò una marcia a sostegno dei diritti delle minoranze negli Stati Uniti: se i tre capi d'imputazione saranno riconosciuti, è probabile che la marcia si svolgerà pacificamente. Se invece la giuria non dovesse riconoscere la piena colpevolezza di Chauvin, è quasi certo che la città di Minneapolis sarà teatro di nuovi scontri e violenze.

Per cercare di evitare problemi nel luogo dove si svolge il processo, il grattacielo in cui si trova l'aula è circondato da filo spinato e da militari  della Guardia Nazionale.

La giuria, compresi i due membri supplenti, è composta da 9 donne, di cui una afroamericana e due di altre origini etniche, e 5 uomini, di cui tre afroamericani. I giurati rimarranno isolati in un hotel finché non avranno espresso il loro verdetto. 

Autore Federico Mattei
Categoria Esteri
ha ricevuto 370 voti
Commenta Inserisci Notizia