Anche i tedeschi sono molto preoccupati per l'andamento della loro economia. E ad ulteriore conferma che le cose, anche in Germania, non vadano poi così bene sono gli ultimi dati macroeconomici a dirlo.

L'ultimo dato relativo agli ordinativi dell'industria mostra un costante aumento che segue la progressiva riapertura delle attività dopo le misure di confinamento imposte anche in Germania per arginare la pandemia.

L'aumento registrato del 10,4% è stato però ritenuto molto al di sotto di quello previsto, pertanto, secondo il ministero dell'Economia, la recessione del settore manifatturiero ha superato sì il suo punto più basso, ma allo stesso tempo il progressivo ritorno alle condizioni pre Covid è ancora di là da venire.

Secondo un'indagine dell'Ifo, l'Istat tedesca, il 21% delle aziende teme che la pandemia possa costringerle a chiudere, attendendosi nei prossimi mesi una crisi di liquidità che ostacolerà la ripresa economia.

Il più colpito, anche in Germania, è il settore dei servizi, con circa l'85% di tour operator e agenzie di viaggio in crisi, seguito dal 76% degli alberghi e dal 67% dei ristoranti.

Il governo tedesco tenta di rilanciare i consumi abbassando l'Iva almeno fino a fine 2020, dando un contributo una tantum alle famiglie con figli e modificando i contratti di lavoro per evitare i licenziamenti.

Ma anche l'esportazione, che ha finora fatto da traino all'economia tedesca, seppure prima della pandemia già stava iniziando ad avere qualche problema a causa delle controversie commerciali tra Stati Uniti e Cina, adesso ha smesso di sorridere a causa dell'asincronicità del contagio da Covid, delle incertezze legate alla Brexit e al passaggio verso l'elettrico del settore auto... non certo indolore.

I dati di lunedì hanno registrato un aumento degli ordinativi del 20% nella zona euro, mentre è stato solo del 2% quello dai Paesi extra Ue. Gli Stati Uniti e la Cina sono, rispettivamente, il primo e il terzo mercato per l'esportazione tedesca e la ripresa del contagio in Usa, come è facile immaginare, non può certo aiutare i conti della Germania. 

Il governo tedesco, per il 2020, prevede che la contrazione del Pil sarà del 6,3%, che equivarrebbe alla recessione più grave mai registrata dalla seconda guerra mondiale.