Il generale Roberto Vannacci, incredibilmente, non è sotto inchiesta perché qualcuno si è finalmente svegliato e gli ha chiesto conto dell'aver violato la legge Mancino, bensì per peculato e truffa, secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera.
Una notizia che arriva quasi alla vigilia della candidatura del generale alle prossime elezioni europee... anche se pare non sia confermata la sua presenza nelle liste della Lega.
Secondo la procura militare, nel periodo in cui il generale ha ricoperto l'incarico di addetto militare a Mosca, avrebbe rendicontato illecitamente indennità di servizio per i familiari, spese per benefit legate all'auto di servizio non autorizzate, rimborsi per l'organizzazione di eventi e cene che in realtà non sarebbero mai state organizzate.
L'avvocato difensore, Giorgio Carta, afferma che le attività di Vannacci, citate dai media, sono tutte regolari e già accuratamente documentate, aggiungendo che tutti i chiarimenti saranno forniti nelle sedi istituzionali, nel rispetto del codice dell'ordinamento militare.
Dal proprio account social, il generale dice di essere molto sereno, tanto da poter andare avanti a testa alta.
Non è mancata la dichiarazione a sostegno da parte della Lega:
"Solita inchiesta a orologeria. Il Generale Vannacci è un uomo amato dai cittadini e scomodo al palazzo e, visto che non riescono a intimidirlo in altro modo, ci provano con inchieste e minacce. La stima nei suoi confronti non cambia, anzi aumenta".