Secondo le stime preliminari, nel mese di gennaio 2023 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento del +0,2% su base mensile.

L'aumento del dato congiunturale dell'indice generale, rispetto allo scorso dicembre, si deve prevalentemente ai prezzi dei Servizi per l'abitazione (+1,6%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), dei Beni durevoli e non durevoli (+0,8% per entrambi), degli Energetici non regolamentati (+0,7%); un effetto di contenimento deriva invece dal calo dei prezzi degli Energetici regolamentati (-24,7%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (-1,6% a causa di fattori stagionali).


L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale a gennaio dal+5,8% del mese precedente al +6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +6,2%.

Rimangono diffuse le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali gli alimentari lavorati, gli altri beni (durevoli e non durevoli) e i servizi dell'abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo. 


Il dato tendenziale registra una crescita del +10,1%, dal +11,6% ndel mese precedente.

La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%) e, in misura minore, di quelli degli Energetici non regolamentati (da +63,3% a +59,6%), degli Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%); gli effetti di tali andamenti sono stati solo in parte controbilanciati dall'accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%), dei Beni non durevoli (da +6,1% a +6,8%) e dei Servizi relativi all'abitazione (da +2,1% a +3,2%).

Su base annua, i prezzi dei beni evidenziano un profilo in rallentamento (da +17,1% a +14,2%), mentre quello relativo ai servizi evidenzia un lieve incremento (da +4,1% a +4,2%); si ridimensiona, quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -13 di dicembre a -10 punti percentuali).

Si attenua la dinamica tendenziale dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che registrano un rallentamento su base tendenziale (da +12,6% a +12,2%), mentre al contrario si accentua quella dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,5% a +9,0%). Si accentua la dinamica tendenziale dei prezzi dei carburanti.


L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l'indice generale e a +3,2% per la componente di fondo.


In base alle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del -1,3% su base mensile, a causa dell'avvio dei saldi invernali dell'abbigliamento e calzature di cui l'indice NIC non tiene conto, e aumenta del +10,9% su base annua (in rallentamento dal +12,3% di dicembre).