Crollo, e mai questo termine fu più veritiero, delle vendite al dettaglio di aprile. A causa delle misure di confinamento, tutti i negozi sono dovuti rimanere chiusi, ad eccezione di quelli che vendevano generi di prima necessità. In controtendenza il commercio elettronico.
Quindi, rispetto a marzo, il dato congiunturale ha registrato una diminuzione delle vendite del -10,5% in valore e del -11,4% in volume. Come per lo scorso mese, a determinare il forte calo sono le vendite dei beni non alimentari, che diminuiscono del -24 in valore e del -24,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore (+0,6%) e sono in diminuzione in volume (-0,4%).
Il dato trimestrale, periodo di riferimento febbraio-aprile 2020, mostra le vendite al dettaglio in calo del -15,8% in valore e del -16,6% in volume rispetto al trimestre precedente. Diminuiscono le vendite dei beni non alimentari (-29,9% in valore e -30,1% in volume), mentre le vendite dei beni alimentari mostrano variazioni positive (rispettivamente +3,1% in valore e +2,4% in volume).
Rispetto ad aprile 2019, su base tendenziale, si registra una diminuzione delle vendite del -26,3% in valore e del -28,1% in volume. Sono ancora le vendite dei beni non alimentari a calare sensibilmente (-52,2% in valore e -52,5% in volume), mentre crescono quelle dei beni alimentari (+6,1% in valore e +2,9% in volume).
Rispetto ad aprile 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del -16,4% per la grande distribuzione e del 37,1% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del -45,2% mentre è in deciso aumento il commercio elettronico (+27,1%).