REFERENDUM il giorno dopo - L'Analisi
All'indomani della tornata Referendaria del 12 giugno, quella che passerà alla storia come la peggiore del secolo, sperando almeno non del millennio, ci si interrogherà delle motivazioni di questo flop colossale.
Noi lo facciamo confrontandoci con il Direttore Generale di Interforze Sicurezza Sociale - U.N., a cui chiediamo un commento per referendum, mentre stiamo affrontando insieme diverse tematiche di politica estera. Il Direttore, rivela la poca diffusione di informazioni chiare circa i quesiti referendari, ma soprattutto circa la loro effettiva esistenza e gli aventi diritto al voto.
Ovvero per quanto attiene all'esperienza della Capitale, il Direttore racconta di centinaia di persone in varie zone di Roma che pur non avendo diritto al voto, si sono recati presso il loro seggio elettorale di sempre scoprendo di non essere tra coloro che erano chiamati alle Urne, essendo il voto referendario limitato ai cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali, ma svariate decine di persone, gente comune, come anche Professionisti, Addetti ai Trasporti Pubblici, Commercianti e Cittadini romani, aventi diritto al voto, non si sono recati alle urne, per il semplice fatto che è passato di mente, a Roma ad esempio non vi erano altre consultazioni elettorali, dunque in assenza di una diffusione propagandistica del referendum in generale, senza parlarne, senza incontri sul territorio, non è pensabile che la gente possa recepire le notizie dagli 8/10 giorni pre-tornata elettorale e sentirsi in obbligo di andare ad esercitare il proprio Diritto Costituzionale.
Se a questo andiamo a sommarci, le difficoltà di esercizio del voto, che si sono riscontrate a Palermo, ove i Presidenti di Seggio per timore di qualche ritorsione oppure non saprei, non si sono presentati ad espletare il proprio compito e tengo a precisare che trattasi di un Servizio per cui loro stessi, si erano iscritti per essere scelti a farlo e non per obbligo di qualcuno...e per i quali auspico siano adottati provvedimenti esemplari, primo fra tutti l'inibizione perpetua dagli elenchi di disponibilità a ricoprire la funzione di Scrutatore e/o di Presidente dei Seggi Elettorali; ma anche come avvenuto in altri luoghi della penisola, fra cui Mantova etc dove nonostante la consultazione elettorale, non è stato garantito il Servizio di Trasporto Pubblico per consentire agli aventi diritto di esercitare il proprio diritto civico di elettorato attivo, continua ABBRUZZESE, poi ci si interroga sulle cause? A parer suo, fare una consultazione elettorale di questa portata, senza una congrua copertura mediatica e territoriale, circa i quesiti, l'importanza del voto ed i motivi per cui questo voto viene chiesto...
È del tutto inutile e totalmente priva di ragione logica, a maggior ragione del fatto che tante persone non erano neppure a conoscenza, la prova del fatto la costituisce che confrontando le percentuali di voto delle due elezioni, hanno una forbice notevole di stacco, anche se sulle amministrative votano pure i cittadini europei e non solo gli Italiani, ma oltre 20 punti di stacco sono e restano sempre una cifra... Come una cifra esorbitante è e resta quella spesa per indire e far tenere questi Referendum, risultati poi un vero e proprio flop nazionale, conclude il Direttore, auspicando che quanto successo possa essere di monito per la gestione di future esigenze elettorali e/o iniziative referendarie.