Un libro del 2015 che conserva la freschezza descrittiva di una cultura, quella napoletana, che si eleva a condizione "sentimentale" universale, al netto della ruvidezza del protagonista.
Cesare Annunziata, il settantenne protagonista del romanzo, ambientato nel quartiere Vomero della bella Napoli, è un ragioniere pensionato, vedovo da cinque anni, con due figli ormai adulti e autonomi: Dante, il gallerista omosessuale, e Sveva, la nevrotica avvocata che tanto gli somiglia nel carattere.
Cesare si è organizzato un tranquillo tra tran con la decisa volontà di non farsi coinvolgere dai problemi altrui e di tenere una lista, quanto più corta possibile, delle persone che gli stanno a cuore. Conserva i rapporti inevitabili con i vecchi amici di condominio, Marino - la lumaca- e la sig.ra Vitagliano - la gattara; mensilmente, rivede Rossana, la vecchia infermiera il cui corpo conosce meglio dei suoi stessi problemi.
Ma, un giorno, il destino decide di beffarlo e di costringerlo ad uscire dal suo guscio protettivo: nell'appartamento accanto si stabilisce una coppia problematica e lui, sebbene riottoso, si lascia coinvolgere dalla tragedia che dopo qualche mese porrà fine alla vita di Emma, la giovane moglie di un folle e violento uxoricida.
Parallelamente, assume consapevolezza rispetto alla vita dei figli e scopre un aspetto della moglie che lo indigna.
La vita corre e lo sorprende, come potrà scoprire il lettore di questo romanzo agile, veloce, che strappa sorrisi e partecipazione: sembra di essere accanto al proprio vicino di casa che, ad una occhiata un po' più attenta, fa guardare in una sola direzione, quella del senso vero da attribuire all'esistenza.