Dopo oltre quattro giorni dalla fine delle primarie, quando ormai Andrea Orlando aveva iniziato a perdere completamente le speranze di conoscere ufficialmente l'esito del voto, ecco che la Commissione Congresso del Partito Democratico ha finalmente rilasciato i dati.

Il numero di votanti è stato 1.838.938, i voti validi 1.817.412. Andrea Orlando ha ottenuto 362.691 voti, pari al 19,96%. I voti di Michele Emiliano sono stati 197.630, con una percentuale pari al 10,87%. Matteo Renzi, il vincitore, ha ottenuto 1.257.091 voti con una percentuale del 69,17%.

 

La ratifica del voto con la proclamazione di Matteo Renzi a nuovo segretario nazionale del PD e l'elezione della nuova Assemblea Nazionale del partito si celebrerà domenica 7 maggio, al Marriott Park Hotel di Roma.

Il risultato ufficiale di queste primarie, con esattamente un milione in meno di partecipanti, certifica, quindi, che Matteo Renzi è riuscito ad allontanare dal Partito Democratico un numero significativo di simpatizzanti, circa il 36%, rispetto al 2013. Non certo un primato positivo.

Inoltre, i dati hanno confermato ciò che già alcuni avevano anticipato: nelle regioni più rosse d'Italia, come Emilia Romagna e Toscana, sono andati a votare poco più di 200mila persone, la metà esatta rispetto a quattro anni fa! Non solo. In queste regioni Renzi ha ottenuto dei consensi molto al di sopra della media.

E questo dato, una volta per tutte, ci dimostra che il Partito Democratico è definitivamente diventato il Partito di Renzi e che con la sinistra, quindi, non ha più nulla a che spartire. In fondo non tutto il male viene per nuocere... almeno chiarezza è stata fatta.