Comunicato stampa - Il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati interviene sulla notizia pubblicata su quotidiano.net redatta da Giovanni Panettiere che riporta alcuni dati sulla situazione del clero in Italia.
"Vocatio non rappresenta più i preti sposati. Tale associazione configura una teologia del sacerdozio in chiave laicale. abbiamo bisogno di novità e forze nuove.
In passato Vocatio ha ostacolato indirettamente l'attività di riforma della Chiesa. Da anni abbiamo cercato come preti sposati uscire dalla logica che considera i preti sposati con una prospettiva laicale.
Come possiamo servire le parrocchie, con S. Messa e attività celebrative se perdiamo la caratterizzazione sacerdotale, come vorrebbe Vocatio. Il Papa ora, alla luce della crisi dei preti ci riammetta al ministero sacerdotale attivo con le nostre famiglie. "siamo pronti a rientrare in servizio e siamo una grande risorsa per la Chiesa".
Da anni con le testimonianze di vita sui vari media nazionali il nostro fondatore don Serrone ha riacceso il dibattito sul reinserimento dei sacerdoti sposati nelle parrocchie. Tuttavia, i vertici della Chiesa non hanno finora ritenuto opportuno riammetterci in servizio.
Papa Francesco ha compiuto piccoli gesti di apertura verso i preti sposati ma non ha avuto il coraggio di mettere mano alla riforma del Diritto Canonico per consentire ai preti sposati, alla stregua dei pastori protestanti e dei sacerdoti anglicani riammessi nella Chiesa Cattolica con moglie e figli, di ritornare a celebrare Messa nelle parrocchie senza sacerdoti.