Dopo aver toccato toccato all’inizio della settimana i minimi da 5 mesi a questa parte contro il dollaro americano, il rublo si è in parte ripreso sul finire della settimana.
A incidere negativamente sulla valuta di Mosca, da una parte c'è l'alta volatilità del petrolio, cardine dell'economia russa. Dall'altra c'è la situazione geopolitica tesa, con il rischio di ulteriori nuove sanzioni da parte di UE e USA.
Un po’ di ossigeno arriva dal blocco nel canale di Suez, che sta spingendo al rialzo il prezzo del petrolio.
Sul fronte della politica monetaria, la Banca centrale russa ha aumentato di 25 punti base i tassi di interesse non escludendo ulteriori rialzi nei prossimi mesi.