Per secoli e secoli, un mistero ha sempre avvolto la vita di Enrico VIII: come mai, dopo tanti tentativi, non è mai riuscito ad avere il tanto desiderato erede maschio?  Tante teorie sono state fatte a riguardo, ma quasi nessuna è riuscita a dare una spiegazione soddisfacente; causa principale, fu sicuramente la scarsità di risorse che non ha fatto altro che alimentare le innumerevoli domande riguardo la sua vita.

Eppure, dopo tante ricerche, potrebbe esistere una risposta a tutto ciò: si pensa che lo spietato re fosse affetto da una rara malattia genetica, la Sindrome di McLeod.

Questa malattia autosomica recessiva, specifica per il gruppo sanguigno Kell, è molto rara e tende a colpire gli adulti maschi in età compresa tra i venticinque ed i sessant' anni. La Sindrome colpisce il sistema nervoso e comporta la mutazione del gene XK, con una trasmissione che avviene tramite il cromosoma X; generalmente, questa patologia compare negli individui di sesso maschile e, più raramente, nelle donne.

Clinicamente parlando, questa sindrome deriva da una neuroacantosi multisistemica ed ha un fenotipo simile ad una patologia chiamata Hungtinton Chorea; entrambe le malattie comportano disturbi discinetici involontari associati a manifestazioni psichiatriche come, più comunemente, depressione, schizofrenia e disturbi compulsivi.  In una buona parte dei pazienti, la miopatia causa uno stato generale di debolezza muscolare associata ad atrofia.

Dunque, come si è arrivati alla conclusione che Enrico ottavo fosse affetto da tale malattia? Ripercorrendo la storia del re, si evince un cambiamento repentino una volta compiuti i quarant'anni: mentre in passato era celebre per la sua imponenza fisica e la sua agilità, a partire da quest'età ha iniziato a manifestare debolezza muscolare, eccessivo aumento di peso,  atteggiamenti impulsivi ed uno stato di salute cagionevole.  La sua salute precaria partiva da problemi fisici come la gotta, fino ad arrivare a vere e proprie ulcere, le quali gli impedirono di camminare propriamente, se non con il supporto di un bastone.

L'impatto della malattia sul sistema nervoso, da' quindi una spiegazione del suo folle atteggiamento verso le innumerevoli mogli che non riuscivano a dargli un erede maschio. E dunque questo ci spinge a pensare, logicamente, che non fossero le donne il problema, ma lui stesso. Infatti, siccome la malattia colpisce maggiormente gli uomini, si spiega il motivo per cui non riuscisse ad avere eredi maschi sani; ricordiamo infatti,  che il re ebbe solo due figli maschi: il primogenito sopravvisse pochi mesi, mentre l'ultimo figlio da lui avuto, morì a diciassette anni stroncato dal Vaiolo.  S i può dunque confermare che tale malattia comportasse una salute cagionevole o morte precoce in ogni figlio maschio. 

Un'ulteriore ipotesi che può sostenere questa teoria, è che gli individui affetti da questa sindrome, appartengono al gruppo sanguigno Kell positivo. Dunque, se un uomo Kell positivo mette incinta una donna Kell negativo, gli antigeni dell'uomo alterano il sistema immunitario della donna, che di conseguenza attaccherà il proprio feto. 

In genere, il primo frutto della gravidanza è sano; il problema però si manifesta durante le gravidanze successive, siccome, il feto infetto, determinerà nella donna lo sviluppo di anticorpi contro gli antigeni Kell.  Per questo motivo, il bambino subirà una serie di complicazioni che comporteranno aborti spontanei o una morte precoce successiva alla nascita. Questo potrebbe spiegare perché ogni moglie del re non fosse in grado di portare avanti una gravidanza . È logico però supporre che Enrico, preso dai suoi deliri, non fosse minimamente in grado di mettersi in discussione; dunque, incolpare le sue molteplici consorti, è stata una mera conseguenza della sua instabilità mentale, magari anche un po' influenzato dalla visione delle donne in una società patriarcale.

In conclusione,  va detto che queste sono solo teorie ideate da due studentesse Americane e che, purtroppo, non se ne può essere certi. Sicuramente però, queste ipotesi spiegherebbero tante delle ambiguità che ruotano intorno la vita di Enrico ottavo e, chissà, forse un giorno  si arriverà ad una spiegazione attendibile che risolverà questo eterno mistero.