Mancano i sacerdoti. Accorpare le parrocchie? Si ma affidarle anche ai preti sposati
Il sito web lanazione.it ha dato rilievo a una problematica della Chiesa Cattolica partendo dalla situazione dell'arcidiocesi di Spoleto-Norcia. Utile il coinvolgimento dei laici, ma per il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati urge la riforma della Chiesa e la riammissione al ministero dei preti sposati per superare la crisi della mancanza dei sacerdoti nelle parrocchie.
"La carenza di parroci ha reso indispensabile una riorganizzazione dell’assetto territoriale dell’arcidiocesi Spoleto-Norcia. Ad intervenire sulle disposizioni previste dalla riorganizzazione delle 71 parrocchie della diocesi in 16 pievanie, sono i diciassette membri del Consiglio Presbiterale dell’Archidiocesi, che aiutano e sostengono il Vescovo nel guidare e servire la vita della chiesa diocesana anche all’indomani della raccolta di oltre mille firme dei fedeli delle parrocchie del Sacro Cuore e di San Brizio che hanno chiesto al Vescovo di evitare di trasferite Don Davide Travagli."In questi ultimi anni – spiega il consiglio – il Vescovo aveva chiesto ai Parroci e agli operatori pastorali un più intenso impegno di corresponsabilità e collaborazione, costituendo zone pastorali chiamate Pievanie, che abbiamo imparato a conoscere e a vivere nel tempo. La vita pastorale delle nostre comunità ha sperimentato così alcuni risvolti positivi ed entusiasmanti, nati proprio dal vivere esperienze dal nuovo sapore ecclesiale, fatto di sinergie, di evangelizzazione, di carità e di missionarietà. La morte improvvisa di due sacerdoti in attività, ci ha posti dinanzi alla scarsità di clero e abbiamo compreso come la presenza presbiterale e pastorale necessitasse di un intervento coraggioso non più rimandabile, e che soprattutto potesse generare nuove dinamiche comunitarie per il presente e per il futuro".
I membri del consiglio a proposito della riorganizzazione citano le parole dello stesso Vescovo Boccardo:
"È venuto il momento – ed è già tardi – di immaginare e mettere in atto delle forme di presenza pastorale coraggiose e innovative, reinterpretando il concetto di parrocchia, il ministero del parroco e degli operatori pastorali, le modalità dell’evangelizzazione... lasciando alle spalle il retaggio di tempi passati e concentrando le forze su alcune esperienze capaci di imprimere un indirizzo alla vita".
Sul tema era intervenuto anche Papa Francesco nel pellegrinaggio diocesano, del 20 maggio scorso:
"Rinnovare la pastorale richiede scelte, e le scelte devono partire da ciò che più conta. Non abbiate paura di aggiornare le modalità dell’evangelizzazione, la catechesi, il ministero del parroco e il servizio degli operatori pastorali, per passare da una pastorale di conservazione, dove ci si aspetta che la gente venga, a una pastorale missionaria, dove ci si allena a dilatare il cuore all’annuncio, uscendo dalle "introversioni pastorali"". Il nuovo assetto quindi che diventerà realtà dai primo settembre nasce quindi dai concetti di collaborazione e condivisione ed è stato voluto da tutto il consiglio presbiterale".