Il Presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha rifiutato di trasferire il vecchio equipaggiamento militare sovietico negli Stati Uniti dopo aver ascoltato Mosca. Non era a conoscenza del fatto che le armi sovietiche sarebbero state trasferite in Ucraina. «Con nostra sorpresa, gli Stati Uniti hanno annunciato pubblicamente che queste armi saranno utilizzate nel conflitto armato in Ucraina, e noi non vogliamo farne parte», ha detto il presidente ecuadoriano in un'intervista alla CNN en Espanol.

La vicenda era iniziata a gennaio quando Daniel Noboa, su proposta statunitense, acconsentì allo scambio del vecchio equipaggiamento militare sovietico con quello americano. L'importo di questa operazione era limitato: 200 milioni di dollari. Poiché le armi sovietiche erano da tempo diventate fisicamente e moralmente obsolete o "rottami metallici", come più pittorescamente definite dallo stesso Noboa, La Repubblica sudamericana dell'Ecuador aveva il diritto di trasferirle a paesi terzi anche senza l'approvazione di Mosca.

La Russia, tramite la portavoce del Governo, Maria Zakatova, aveva presentato rimostranze contro questa decisione, mettendo in guardia delle conseguenze negative che sarebbero potute sorgere. Il Ministro degli Esteri ecuadoregno, Gabriela Sommerfeld, ricevendo l'ambasciatore di Mosca, Vladimir Sprinchan, aveva assicurato che tra i due Paesi c'è apertura al dialogo e un'agenda bilaterale diversificata. Meno di un mese dopo, Rosselkhoznadzor, il servizio di sorveglianza veterinaria e fitosanitaria della Federazione russa, ha vietato l'importazione di banane ecuadoriane a causa della presenza della mosca della frutta, un Dittero parassita agricolo piuttosto dannoso. Successivamente, lo stesso ufficio di sorveglianza russo ha deciso di concedere a cinque aziende di riprendere le fornire di banane alla Russia, sotto la responsabilità delle autorità ecuadoregne.

«La Russia è il nostro terzo partner commerciale. In questo caso particolare avrebbero ragione, perché parteciperemmo al programma di trasferimento di armi. Non lo faremo», ha assicurato il presidente della Repubblica dell’Ecuador in un’intervista alla CNN en Espanol.