Esteri

Regno Unito, il governo Truss è già al capolinea

L'esecutivo di Liz Truss non ha problemi di credibilità solo con i mercati, ma anche con il proprio gruppo parlamentare alla Camera dei Comuni.

Per questo ieri una scocciatissima Suella Braverman, ministro degli Interni, ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico, minando così ancor di più le fondamenta già ampiamente traballanti dell'attuale esecutivo che governa il Regno Unito.

Se poi aggiungiamo i report degli ultimi dati macroeconomici, tra cui quello sull'inflazione che viaggia ormai a due cifre con il costo dei prodotti alimentari che - anche a causa della Brexit - sta aumentando a livelli insostenibili per alcune fasce di popolazione, è chiaro a tutti che il governo Truss ha ormai le ore contate. A dire il vero, se l'attuale premier non avesse voluto difendere con le unghie e con i denti l'incarico conquistato solo poche settimane fa, si sarebbe già dimessa da giorni.

L'incontro odierno di Liz Truss con il capo del 1922 Committee, in sostanza il presidente del gruppo parlamentare dei conservatori alla Camera dei Comuni, potrebbe segnare la fine del suo governo, considerando anche che non è appoggiato neppure dalla stampa, come testimonia la copertina di The Economist, che tra l'altro tira in ballo anche Italia e Grecia come termini negativi a cui ormai il Regno Unito può paragonarsi.

Caotico e vergognoso sono gli aggettivi con cui i parlamentari conservatori, non solo quelli dell'opposizione, descrivono l'esecutivo Truss, in special modo nelle ultime ore.

Pertanto, un governo osteggiato da tutti come può continuare a governare? Date per scontate le dimissioni della Truss che finiranno probabilmente anche per costringere i tories a doversi scegliere un nuovo leader, rimane solo da capire se la Gran Bretagna andrà o meno al voto anticipatamente.


Aggiornamento.

Terminata la riunione con Sir Graham Brady, Liz Truss, parlando fuori da Downing Street, ha annunciato le sue dimissioni da primo ministro, aggiungendo  di aver detto al re Carlo che si dimetterà da leader del Partito conservatore.

La ormai ex premier - in carica per gli affari correnti - ha detto di aver assunto il mandato in un momento di grande instabilità economica e internazionale e di essere stata eletta stata eletta dal suo partito con il mandato di far crescere l'economia del Paese, ma vista la situazione creatasi ha riconosciuto di non poter far altro che dimettersi e che entro la prossima settimana si terranno le elezioni per la leadership del partito e del governo. In precedenza la sua elezione aveva richiesto alcuni mesi.

È pertanto anche questo da considerarsi un nuovo record che si va ad aggiungere a quello della durata del suo mandato, 45 giorni, il più breve nella storia del Regno Unito, battendo di gran lungo quello precedente di George Canning, il cui governo nel 1827 durò solo 119 giorni prima che lui... morisse!

I guai sono iniziati quando il suo primo cancelliere, Kwasi Kwarteng, ha spaventato i mercati finanziari con il suo mini-budget il 23 settembre.

Da allora, l'inquietudine conservatrice si è trasformata in rabbia diffusa all'interno del partito parlamentare.

Il cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt ha già dichiarato che non si candiderà per la leadership del partito, mentre il leader del Labour, Keir Starmer, ha chiesto nuove elezioni.

Ovviamente non mancheranno le note di derisione da Mosca.

Autore Antonio Gui
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