Il lutto al tempo dei social
A pochi giorni dalla morte del noto conduttore televisivo Fabrizio Frizzi che lascerà un vuoto incolmabile perché era diventato un amico di famiglia per tutti, l’amore dimostrato per lui dalla gente resterà impresso in quell’immagini della camera ardente con file silenziose per ore e ore.
Tutti hanno voluto testimoniare con una frase, un gesto, il rispetto e l’amore che Fabrizio si era conquistato negli anni. Ma c’è anche chi ha accusato la Rai di averlo fatto soffrire, perché ad ogni cambio vertice era sempre in bilico... perché non raccomandato.
Anche i social hanno fatto la loro parte: foto e frasi a testimoniare l’amore, il dolore e la rabbia contro chi tali sentimenti non li avesse manifestati, anche non adeguatamente, nei confronti di Frizzi. Così, il cosiddetto popolo del web si è scatenato contro la povera Michelle Hunziker, accusata di sorridere e di avere un cuore freddo, solo perché non ha dimostrato o mostrato un sentimento per Frizzi.
Ma siamo sicuri che tutte quelle facce presenti al funerale erano lì per Frizzi? Siamo sicuri che fossero veramente provati? Come possiamo capire se una persona sia realmente triste, realmente costernata?
Perché invece non scagliarsi contro quelle persone che hanno fatto i selfie con la bara alle spalle o che hanno mostrato sui social la piazza gremita accompagnando le immagini con frasi sciocche, solo per far vedere che erano presenti.
Montanelli diceva che le uniche lacrime sincere sono quelle che versiamo da soli ,in una stanza buia e priva di specchi.
Meditate, cybernauti opinionisti di un’agorà virtuale.