Il Parlamento europeo ha approvato le nuove misure sul controllo delle attività di pesca, le quali prevedono che tutte le imbarcazioni dovranno avere a bordo un dispositivo di tracciamento che consenta alle autorità nazionali di localizzarle e identificarle a intervalli regolari. Alcune imbarcazioni di piccole dimensioni potranno essere esentate da questo obbligo fino al 2030, mentre le flotte pescherecce di piccole dimensioni avranno quattro anni per adeguarsi ai nuovi requisiti.
La normativa è stata approvata martedì 17 ottobre in via definitiva con 438 voti favorevoli, 146 contrari e 40 astensioni. L'Unione europea punta a raccogliere dalle imbarcazioni dati più precisi anche per consentire una migliore gestione delle risorse marine e garantire tracciabilità del pescato e trasparenza nei confronti dei consumatori. Sul Regolamento controlli sui pescherecci che prevede l’installazione delle telecamere a bordo «l’Italia ha votato contro.
Tutte le forze politiche del centrodestra hanno espresso un voto contrario a provvedimenti che continuano a creare oneri aggiuntivi alle nostre aziende senza tener conto di quello che è successo negli ultimi anni – ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida -. Abbiamo avuto una diminuzione delle marinerie italiane del 40% rispetto a una media del –28% in Europa. E’ ora di far tornare i nostri asset produttivi principali e di essere messi nella condizione di poter operare». Disappunto è espresso da Alleanza Pesca: «i pescatori diventano sorvegliati speciali, ingiustamente penalizzati».
Per Federpesca il nuovo regolamento «è uno schiaffo al settore». Per il presidente di Alleanza Cooperative Italiane – Settore Pesca, Giampaolo Buonfiglio, l’Europarlamento «ha sancito che la pesca europea non può essere gestita puntando sulla sensibilità e responsabilità dei pescatori professionali, ma solo considerandoli presunti colpevoli e quindi rendendoli sorvegliati speciali, attraverso un regolamento-mostro burocratico complesso e di difficile applicazione. È un giorno triste per la pesca europea».
In base alle nuove regole tutti i pescherecci dell'Ue senza eccezioni dovranno registrare e dichiarare le proprie catture in modo digitalizzato. Ciò varrà in particolare per i giornali di pesca, le dichiarazioni di trasbordo e le dichiarazioni di sbarco. I comandanti dei pescherecci di lunghezza inferiore a 12 metri potranno compilare e presentare una dichiarazione semplificata al termine della giornata di pesca, una volta giunti in porto e prima dello sbarco. Le nuove regole riguardano anche le imbarcazioni che effettuano pesca a scopi ricreativi, che per la prima volta saranno chiamate a dichiarare le catture attraverso sistemi elettronici predisposti dalle autorità nazionali o dalla Commissione europea.
Il regolamento prevede anche un'armonizzazione in materia di sanzioni, per cui sarà il valore dei prodotti della pesca catturati da un peschereccio a definire il livello minimo delle ammende che saranno applicate in caso di grave violazione delle norme. Il cosiddetto margine di tolleranza, cioè la differenza tra la stima del pesce catturato e il suo peso al porto di sbarco, verrà fissato al 10% per specie. Chiaramente contrari i deputati di Fdi, che protestano per l’ennesimo colpo basso dell’Europa ad una categoria come quella dei pescatori, già in grandissima crisi, come ribadito in una nota dal copresidente dell’Ecr, Nicola Procaccini:
“Si tratta dell’ultimo attacco ai pescatori, forse il peggiore, perché alla base c’è il solito pregiudizio degli ambientalisti da salotto, che considerano i pescatori come nemici del mare. Un paradosso assoluto. Mettere le videocamere sui pescherecci, manco fossero banche e obbligare a registrare tutto il pescato, senza nessuna minima tolleranza è una decisione folle.”
Il regolamento è stato seguito dalla relatrice spagnola Clara Aguilera del gruppo dei Socialisti & Democratici, che ha affermato in una nota: "I pescatori avranno quattro anni per adattarsi ai cambiamenti e il settore della pesca su piccola scala beneficerà di obblighi di comunicazione semplificati". L'eurodeputata ha concluso: "In questo modo, i deputati rispondono alla richiesta dei consumatori di informazioni sull'origine di tutti gli alimenti che consumano".
Peccato però che così la deputata spagnola, come nel caso di molti prodotti agricoli, come il riso, dimentica di dire che saranno favoriti i prodotti dei pescatori africani, che certo non devono sottostare a tutte queste regole, ed avranno campo libero per praticare prezzi migliori e inondare il mercato europeo con i loro prodotti non tracciati.