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Perché l'UEFA non ha ancora sospeso la nazionale di calcio israeliana, impedendole di prender parte agli spareggi di EURO 2024?

Giovedì 21 marzo 2024, alle 20:45, tra gli spareggi per accedere alla fase finale di EURO 2024 si disputerà anche quello tra Israele e Islanda.

Perché parlarne? Perché vi sono due anomalie.

La prima è rappresentata dall'appartenenza di Israele alla UEFA, Union of European Football Associations. Israele si trova in Medio Oriente e confina con Libano, Siria e Giordania, nazioni da cui è circondata. Quelle nazioni appartengono alla AFC, Asian Football Confederation. Ma allora perché la nazionale di calcio israeliana e le sue squadre di club non appartengono a quella federazione? È un mistero. Probabilmente perché sarebbe problematico per Israele, nazione che pratica un regime di apartheid nei confronti di un popolo arabo, quello palestinese, oltre ad attacchi armati e omicidi mirati in violazione del diritto internazionale nei confronti dei Paesi presenti in quell'area, giocare con squadre di club e nazionali appartenenti a quella parte di mondo.

La seconda anomalia, però, non trova spiegazione. Vi sono tre rapporti basati sui trattati di Roma che, redatti da un punto di vista giuridico, dimostrano che Israele pratica da "DECENNI" una politica di apartheid nei confronti del popolo palestinese. Ma allora perché, come è accaduto con il Sud Africa, Israele non viene esclusa, tra l'altro, dalle competizioni sportive? Mistero!

Il 7 ottobre il sud di Israele ha subito un attacco da parte di militanti di alcuni gruppi della resistenza armata palestinese, a seguito del quale sono stati uccisi circa 800 civili e circa 300 militari israeliani. In precedenza Israele, dal 2008 fino a quella data, aveva ucciso circa 7.000 palestinesi, di cui per la quasi totalità civili.

In risposta all'attacco armato del 7 ottobre, dopo aver ucciso 1.500 miliziani palestinesi che di tale attacco si erano resi responsabili, Israele sta bombardando e invadendo la Striscia di Gaza, dopo averla posta sotto assedio, impedendovi l'afflusso di beni necessari alla sopravvivenza della popolazione civile: cibo, acqua, medicinali, elettricità, carburante. Secondo il diritto internazionale, già solo impedire a 2,3 milioni di civili (che Israele ha imprigionato in un fazzoletto di terra) l'accesso a beni indispensabili alla loro sopravvivenza è giuridicamente considerato un genocidio... di fatto!

A questo va aggiunto che Israele, in meno di due mesi, ha raso al suolo circa la metà degli edifici presenti nella Striscia, distruggendo persino ospedali, scuole e rifugi delle Nazioni Unite, uccidendo quasi 20mila civili e ferendone circa 40mila.

La Russia, dopo aver invaso l'Ucraina, in un anno e mezzo ha ucciso meno di 10mila civili e già poco tempo dopo l'invasione, tutte le federazioni sportive russe erano state sospese dal poter partecipare ad eventi organizzati dalle federazioni internazionali di appartenenza. Quindi, la nazionale russa di calcio non ha potuto partecipare alla fase di qualificazione di EURO 2024.

La domanda, pertanto, è conseguente...

Perché la nazionale di calcio israeliana non viene sospesa da EURO 2024 dopo che Israele (oltre all'apartheid) si è resa colpevole di genocidio nei confronti del popolo palestinese?

Perché ciò che vale per la Russia non dovrebbe valere per Israele?

Autore Mauro Sartini
Categoria Sport
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