Inflazione a luglio 2023, la crescita dei prezzi rallenta ma non quella del carrello della spesa
A luglio, il dato congiunturale dell'indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC) per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha registrato una variazione nulla su base mensile.
L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ancora (da +5,6% a +5,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,8%, registrato a giugno, a 5,5%). Si attenua anche la crescita su base annua dei prezzi dei beni e quella relativa ai servizi.
Il dato tendenziale, rispetto a luglio 2022, registra un +5,9%, indicando così una decelerazione rispetto a quello del mese precedente, quando l'aumento era del +6,4%.
La decelerazione dell'inflazione è dovuta principalmente al rallentamento della crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti, dei beni energetici non regolamentati, degli alimentari lavorati (da +11,5% a +10,5%) e, in misura minore, degli altri beni. Questi effetti sono stati solo parzialmente compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e dei servizi relativi all'abitazione (da +3,5% a +3,6%).
I prezzi dei Beni alimentari (carrello della spesa), per la cura della casa e della persona, rallentano in termini tendenziali (da +10,5% a +10,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +5,7% a +5,5%). La stabilità dell'indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte la crescita dei prezzi di alcune categorie di beni e servizi, dall'altra la diminuzione dei prezzi di altre categorie.
L'inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile a +5,6% per l'indice generale e per la componente di fondo si attesta a +5,1%.
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del -1,6% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta del 6,3% su base annua (in decelerazione da +6,7% di giugno); la stima preliminare era +6,4%.
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento del +0,1% su base mensile e del +5,7% su base annua.